TRIONFO A SORPRESA DI ANDREA MOLAIOLI
Come ormai consuetudine e tradizione, nella suggestiva cornice dell’auditorium parco della musica, il 17 aprile è andata in scena la celebrazione della cinematografia italiana con la consegna dei David di Donatello. La serata per l’assegnazione dei premi da parte dell’Accademia del Cinema ItalianoE non è un caso che il film uscito come vincitore morale, ma anche e soprattutto con il più alto numero di statuette portate a casa tra cui quella come miglior film sia stato La ragazza del lago opera prima di Andrea Molaioli. La storia di un misterioso delitto compiuto in una cittadina di provincia che si affaccia sul lago nel quale viene ritrovato il corpo esanime di una giovane ragazza, sono gli elementi base di una sceneggiatura che assume toni ben più drammatici, profondi e realistici nell’elaborazione del personaggio del commissario incaricato di condurre le indagine. Il commissario Giovanni Sanzio della finzione è un padre ruvido ed introverso affetto da una dermatite atipica e dimenticato da una moglie malata di una L’indagine investigativa che porterà avanti fino ad incastrare l’assassino sarà in realtà anche un’indagine introspettiva ed esistenziale per poter meglio conoscere il proprio io. Nel ruolo del commissario il bravo Toni Servillo premiato come miglior attore protagonista e già vincitore del David nel 2005 per la giusta distanza. Il film di Molaioli ha portato a casa anche i premi come miglior regista, miglior regista esordiente, sceneggiatura, produttore, fotografia, montaggio, fonico di presa diretta ed effetti speciali.
Un vero e proprio plebiscito da parte della giuria e un premio per il cinema emergente, di buon auspicio per tutti quei giovani ricchi di talento e con una buona preparazione cui basterebbe concedere quello spazio che giustamente meritano, ma che faticano a ritagliarsi in un ambiente in cui, alla pari di tanti altri nel nostro paese vige una sorta di oligarchia gerontocratica. L’altra pellicola accreditata per la vittoria come miglior film, il Caos Calmo prodotto e interpretato da Nanni Moretti si è dovuta invece accontentare di soli tre premi. Ad un sempre più eclettico Alessandro Gassman è andato il riconoscimento come miglior attore non protagonista e poi ci sono stati i riconoscimenti come miglior musicista a Paolo Buonvino e come miglior canzone a l’amore trasparente del cantautore Ivano Fossati. Miglior attrice protagonista è stata premiata Margherita Buy per la sua interpretazione nel dramma familiare di Soldini Giorni e Nuvole mentre I Viceré di Francesco Frigerì hanno vinto come miglior scenografia, trucco, costumi e acconciature. Come spesso succede in queste manifestazioni alcuni prodotti che avevano ricevuto un gran numero di nomination sono rimasti a bocca asciutta. Stiamo parlando di La giusta distanza di Carlo Mazzacurati (otto nomination) e Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti (5 nomination) 2 film che comunque avevano vinto la loro personale sfida con un buon incasso al botteghino. Infine 2 premi speciali. Il primo è andato a Carlo Verdone per il contributo al cinema italiano nel suo complesso ed un altro, votato dagli studenti, che ha visto trionfare l’esordio cinematografico di Silvio Muccino, con il suo Parlami d’Amore
A cura di Francesco Buosi