Hulk diventa credibile

                  Ferocia, azione e malinconia al punto giusto

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La rabbia è primordiale, uno stato emotivo che accompagna l’uomo dalla sua creazione. Come l’istinto, la fame, l’amore e l’odio. Nel contesto fumettistico viene associata ad un personaggio della Marvel e alla sua battuta storica: “Hulk spacca!”. Il che non significa banalizzarne il significato, ma costruirgli attorno un contesto di finzione, cinematografica in questo caso. Due semplici parole fanno una frase azzeccata e il lancio promozionale di un film complesso pur nella sua spettacolarizzazione, che ha visto ora la sua rinascita action dopo la parentesi (flop) introspettiva targata Ang Lee.

L’Incredibile Hulk, creatura data alla luce da Stan Lee e Jack Kirby nel 1962, già dal titolo concede al verde mostro muscolare una seconda chance sul grande schermo. La pellicola diretta da Louis Leterrier affronta il lato distruttivo che giace nel sangue dello scienziato Bruce Banner, una violenza fuori controllo, cercata dai militari per farne un arma da guerra, osteggiata da Abominio (creatura antagonista sprigionata da Tim Roth) e placata in fondo solo dalla figura della dottoressa-amante Betty Ross (Liv Tyler perfetta nel ruolo). Il plot, pur con alcune varianti, è identico al primo, ma in questo funziona meglio sia la parte emotiva, che i dubbi dello scienziato interpretato da un istrionico Edward Norton, per non parlare del lato action: adrenalina a fiumi e urla selvagge nello scontro titanico tra i due “bestioni”. Può l’uomo fermare la furia che ha in sé? Fino a quando il raziocinio tiene il controllo sui propri neuroni? Queste due domande sono la chiave di lettura che fa da sfondo alla trama, data in pasto allo spettatore comune diviso in tre categorie, l’appassionato di cinema e fumetti, il critico inviato a forza dalla redazione o il bambino che ha costretto i genitori ad accompagnarlo. Perché le scene di violenza e ferocia non mancano, dunque se vi riconoscete in una di loro saprete cosa aspettarvi, il giusto mix di azione, ironia (“Non ti piacerà vedermi arrabbiato”) e sentimenti di remota concezione umana, in cui si racconta la perenne fuga del protagonista da se stesso e da una vita civile, alla ricerca di una cura per liberarsi della creatura celata in lui. Se nel fumetto originale i raggi gamma assumevano il ruolo di manifestazione violenta del lato oscuro dell’uomo, qui sono solo la scintilla scatenante che da vita ad un inimmaginabile potere. Per capire come regolare queste crisi non basta controllare le pulsazioni cardiache, bisogna andarne alla radice per poterle debellare. Succede proprio come nel cinema, quando non si lavora dall’inizio alla fine su un obiettivo prefissato e non si disciplina subito un prodotto, alla fine né risente la qualità generale. Il risultato potrebbe dar luce ad un prodotto ibrido e frettoloso come questo, un film comunque più riuscito rispetto alla prima versione grazie al calderone in cui sono immessi tutti gli elementi tipici della storia, quell’unione tra ferocia e malinconia che hanno fatto di Hulk un personaggio leggendario. Nel finale, l’inattesa apparizione di Tony Stark diventa così cameo rivelatore: pronto un progetto comune, il primo crossover tra personaggi Marvel. Cari fans siete avvertiti.

Titolo Originale: THE INCREDIBLE HULK
RegiaLouis Leterrier
InterpretiEdward Norton, Liv Tyler, Tim Roth, Tim Blake Nelson, Ty Burrell, William Hurt
Durata
h 1.54
NazionalitàUSA 2008
Genereazione

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