RIPORTARE I CULT IN SALA: PROVOCAZIONE O SUGGERIMENTO?
Scandagliando la miriade di siti web alla ricerca di una notizia che possa offrirmi uno spunto per un articolo da scrivere ecco che all’improvviso, quasi per caso, mi ritrovo a consultare le news dell’ansa. Entrato nella sezione cinema subito in bella mostra mi appare il riferimento ad una notizia che non avevo rintracciato in nessun altro portale della rete. La cronaca è la seguente. Da questo venerdì in alcune sale dei cinema di tutta Italia sarà riproposto il film Irina Palm di Sam Garbarski.
La pellicola, che ieri sera è stata premiata con il Globo d’oro quale miglior film europeo, cavalcando l’onda del successo derivante dalla vittoria di tanti premi prestigiosi (David di Donatello e Nastri d’argento tanto per rimanere nei nostri confini), viene quindi ripresentata al grande pubblico sperando in un rinnovato risultato a livello di incassi. Un’operazione che ricorda molto il meccanismo della sale cosiddette d’essai dove, a distanza di qualche mese dall’uscita, vengono riproposti quei titoli che tanto hanno colpito la critica ed il pubblico, proponendone la visione a prezzi visibilmente ridotti. Un incentivo ad affollare le poltroncine dei cinema anche e soprattutto in questa fase estiva dell’anno dove alla penuria di titoli di alto livello si affianca la voglia di lidi più soleggiati e bagnati dal mare. Ma ecco allora che ripensando a questa iniziativa mi sobbalzano in mente tutta una serie di considerazioni.
Per prima cosa perché non si riscontra da parte dei gestori la volontà di riproporre la visione dei film più belli dei mesi passati anche durante il periodo invernale? Da settembre fino ad aprile vi è una tale concentrazione di film in uscita, che neanche i tanto gettonati multisala riescono a starne al passo e può capitare che dopo neanche un mese un film sia cancellato del tutto dalla programmazione. Un problema che potrebbe essere risolto dedicando una sala alla proiezione ripetitiva delle principali uscite dei mesi passati. E a proposito di Multisala, ecco la mia seconda proposta/provocazione. Intere generazioni di ragazzi appassionati o meno di cinema crescono con una visione distorta di quelli che sono i capisaldi della cinematografia del passato.
Mi spiego meglio. Qualche giorno fa mi è capitato di rivedere in dvd quel capolavoro interpretato da Jack Nicholson che risponde al nome di Qualcuno volò sul nido del Cuculo. Subito dopo la visione mi sono sforzato di ricordare se a memoria mia quel film fosse mai stato trasmesso in televisione negli ultimi 10 anni. La risposta è un desolante no e a meno di clamorose dimenticanze anche una eventuale passaggio sulla tv generalista non potrebbe mai essere paragonato alle centinaia e centinaia di volte in cui siamo stati costretti a rivivere la favola di Pretty Woman. Come diventa possibile allora per i più giovani crescere nel mito dei grandi registi di un tempo? E laddove non può la televisione perché non potrebbe la sala del cinema?
Certamente con la diffusione dei dvd (e di pratiche meno legali) oggi è molto più facile recuperare i titoli del passato e formarsi un bagaglio culturale in materia. Ma il fascino della visione in sala comodamente agiato sulle poltroncine in compagnia di un barattolo extra-large di pop corn non ha eguali. La mia idea, o forse il mio sogno, sarebbe di potermi recare al cinema anche per gustare film del passato quali i classici di Kubrick o Hitchkock tanto per fare un esempio. Magari ad un prezzo più basso e concorrenziale rispetto ai canonici 7 euro e 50. Un progetto affascinante, non privo di difficoltà di realizzazione ma credo non così evanescente.