Con gli occhi di un bambino

                     La FEdS annuncia i progetti al RomeFilmFestival

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La Fondazione Ente dello Spettacolo, durante il Festival Internazionale del Film di Roma, ripropone l’esposizione L’attimo neorealista. Fotogrammi 1941-1952, ospitata presso l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata di Roma. È una mostra itinerante, organizzata dalla Fondazione Ente dello Spettacolo nel 2007 in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia, Cineteca Nazionale e presentata con grande successo durante la scorsa edizione del Festival.

{mosimage} La rassegna promossa dalla Fondazione Ente dello Spettacolo, che deve il nome a L’Homme de Rio (un fortunato film di Philippe de Broca, interpretato da Celi nel 1963), ripropone queste opere all’attenzione del pubblico, situandosi al crocevia di tre interessi che il Festival Internazionale del Film di Roma esprime nel suo programma di quest’anno: in primis, naturalmente, la sezione Occhio sul Mondo, con il Focus dedicato quest’anno al Brasile; la mostra-retrospettiva C’era una volta il ’48 e la consueta attenzione per il Lavoro dell’attore. Del Celi interprete si vedranno infatti – oltre al già citato L’Alibi – Proibito rubare di Luigi Comencini ed Emigrantes di Aldo Fabrizi, usciti nella stagione 1948/49, e altre prove confluite, sia pure in pillole, nel documentario Adolfo Celi – Un uomo per due culture realizzato dal figlio Leonardo: una miniera di informazioni, per riscoprire una carriera costellata di successi internazionali, ma anche per avvicinare (spesso per la prima volta) le pagine meno conosciute, legate appunto all’esperienza brasiliana. Un’esperienza che non fu esclusiva di Celi, ma coinvolse negli stessi anni (talvolta su suo “invito”) altri cineasti italiani: registi, ma anche sceneggiatori, scenografi, montatori, direttori della fotografia. Tra tutti, la rassegna sceglie di ricordarne due che di lì a qualche anno avrebbero dato il loro personale contributo al nostro cinema: Fabio Carpi, che nel ’53 collabora alla scrittura di Sinhá Moça (Leone di Bronzo alla Mostra di Venezia) e Luciano Salce, autore di Floradas na Serra. Due ragazzi tornati dal Brasile, proprio come Adolfo Celi. Volto tra i più popolari del cinema italiano, raffinato interprete in teatro come sul grande e sul piccolo schermo, Adolfo Celi (1922–1986) ha legato la propria notorietà ad alcuni titoli entrati di diritto nella memoria collettiva, da Agente 007 – Thunderball: Operazione tuono ad Amici miei al Sandokan televisivo. Meno nota è la straordinaria avventura professionale vissuta in Brasile, dove Celi vive per circa quindici anni, imponendosi come protagonista della scena culturale: qui, l’attore dirige due film, Caiçara (1951) e Tico-Tico no Fubà (1952), entrambi in concorso al Festival di Cannes ma ampiamente misconosciuti nel nostro Paese, al pari de L’Alibi, girato a sei mani con Vittorio Gassman e Luciano Lucignani nel ’69, dopo il ritorno in Italia. Accanto alla Rassegna, e sempre con un’attenzione speciale al Brasile, la Fondazione Ente dello Spettacolo propone la mostra fotografica “Con gli occhi di un bambino”. Il destino degli indios amazzoni Yanomami oggi non è più segnato da malattie, inquinamento, deforestazione grazie al sostegno dell’ 8×1000 della Chiesa cattolica. Un miglioramento testimoniato dalle foto scattate da bambine e bambini Yanomami, tra i 5 e i 14 anni, cui è stato chiesto di documentare una giornata della loro vita. Per tutti un momento ricco di emozioni e divertimento, che ha permesso di esprimersi istintivamente con un gioco nuovo e divertente.  Ad emergere, con sorpresa dei promotori dell’iniziativa, non è la sofferenza di quei luoghi, ma un mondo di sorrisi e speranze di vita. Fotografi per la prima volta, i piccoli hanno stupito i grandi, sono riusciti a guardare oltre. I loro scatti mostrano la remota realtà del cuore dell’Amazzonia, vista con gli occhi di un bambino.

Ufficio Stampa
Fondazione Ente dello Spettacolo 

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