Pochi sobbalzi in sala, da segnalare Bunny e Il Concerto
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Ci ha pensato il ciclone Clooney a movimentare questa edizione del Festival. La sua presenza vale da sola il prezzo del biglietto. Il suo film, Up in The Air, accolto con grandi applausi dai giornalisti. All’ora di pranzo è invece il momento della conferenza stampa. Nessuna domanda di gossip si affrettano a precisare gli uomini dello staff. E quindi spazio a questa commedia agrodolce sulla vita di un uomo perennemente in viaggio, il Tra le nuvole del titolo italiano, tra una città e l’altra dell’America. “ Lo scorso anno ho percorso 350 mila miglia in volo. Da qui alla Luna sono soltanto 250 mila”.
Con queste parole il personaggio inaugura i comizi ai quali viene invitato come dirigente in carriera. Ma la sua vita basata sul licenziamento di altre persone, e minuziosamente programmata sulle trasferte subisce uno scossone quando si trova a fare i conti con una giovane ragazza che diventa la sua assistente ed una donna incontrata in un hotel che fa scoppiare in lui la scintilla dell’amore. Il bravo Clooney fornisce un’altra splendida prova attoriale, ma paga a Roma come a Venezia, il peso del proprio personaggio: meno riconoscimenti e plausi di quanto meriterebbe in confronto al chiacchiericcio sulla storia d’amore con la Canalis. Ma il week-end non ha proposto solo il bel George. Tutt’altro.
Gli astuti organizzatori hanno inserito gustose anteprime in questa due giorni extra lavorativa in cui il pubblico è accorso numeroso. Prima di tutto si è pensato ai più piccoli e allo loro famiglie con la presentazione del nuovo film di animazione targato Dreamwork: Astroboy. In sala a Natale la pellicola può contare nel doppiaggio italiano delle voci dei teen-idol Silvio Muccino e Carolina Crescentini. Nonché dei simpatici mascalzoni del Trio Medusa. Spazio poi ad un'altra fetta del nostro cinema Italiano, certamente più gustosa, con l’arrivo di Sergio Castellitto. Il suo Alza la testa, storia di un padre pugile fallito che cerca nel figlio tutto quello che lui non è stato in grado di raggiungere, commuove e convince soprattutto per la grande bravura dell’attore di Non ti muovere. Ma non solo Italia qui al Festival.
Hollywood infatti ha portato sul Red Carpet, Helen Mirrer, Oscar per The Queen, e Terry Gilliam, con il suo ultimo omaggio allo scomparso Ledger. L’immaginario del Dottor Parnassus è un film degli amici di Heath. E difatti senza il contributo di Depp, Law e Farrell la pellicola non si sarebbe conclusa. Ebbene questa è forse la prima grande delusione per chi scrive. Di Gilliam si dice sia un regista visionario. Ebbene forse questa volta esagera con la fantasia e a risentirne è una sceneggiatura poco curata che non consente al quartetto di attori in scena di esprimere al meglio l’essenza del film stesso. Grande sorpresa invece per Il Concerto, moderna favola diretta dal regista rumeno Mihaileneau su come i sogni possono realizzarsi anche a distanza di molti anni. E così l’ex direttore d’orchestra licenziato dalla direzione del Bolshoi durante gli anni della presidenza Breznev perché ostile al regime improvvisa l’organizzazione di un concerto a Parigi al posto del gruppo realmente invitato.
Voglio di coronare un sogno infranto molto tempo prima, man anche un segreto tenuto nascosto troppo tempo dal quale non si può più sfuggire. Ammirevole la prova dell’attore Aleskei Guskov, il Clooney di Russia secondo alcune fan, così come la presenza della nuova attrice emergente del cinema francese, la Melanie Laurent lanciata nei Basterds di Tarantino. Applausi e anche qualche lacrima in sala al termine della proiezione per quello che al momento è forse il film più bello finora proiettato. Peccato sia fuori concorso…
P.s. Per quale motivo i riscaldamenti devono essere spenti la mattina presto durante le proiezioni stampa con temperature polari che arrivano intorno ai 5 gradi??
P.p.s. Ma durante la fase di progettazione delle poltrone della sala Santa Cecilia non si è pensato di lasciare più spazio rispetto al posto a sedere immediatamente avanti?? Visti giornalisti e pubblico districarsi in improbabili contorsioni pur di raggiungere una posizione comoda…