Colin Farrell? Assente. Richard Gere e George Clooney ci sono
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Superato l’imbarazzo di una prima giornata di Festival certamente non entusiasmante, eccoci nuovamente pronti per raccontarvi il proseguo di questa quarta edizione della manifestazione. In quella che doveva essere la sfavillante premiere di apertura, Triage di Tanovic, ben sotto le aspettative è stata in realtà la risposta del pubblico romano nei confronti del famigerato red carpet. Pochi cacciatori di autografi assiepati sulle transenne e ancor meno edificante la presenza del pubblico in sala, con numerosi posti vuoti tra le poltrone di Santa Cecilia.
Determinante è stata probabilmente l’assenza (annunciata) del divo Colin Farrell. Ma una partenza così fiacca era quantomeno impensabile. La scena la prende, o quantomeno ci prova, la madrina del Festival, la bravissima Margherita Buy dello schermo, decisamente poco a suo agio sotto i riflettori. Il duo Rondi-Detassis inaugura l’apertura delle danze rilevando le novità da loro introdotte rispetto al passato. Ma per ora le loro parole convincono poco.
Convince invece chi scrive la nuova fatica di Tanovic che, affrontando trasversalmente un tema spinoso come quello della guerra, ci racconta la vita di due reporter inviati nelle zone del conflitto in Kurdistan. Analizzando sofferenza e dramma di chi fa ritorno a casa e di chi invece non vedrà mai la fine del conflitto. Ieri è stato il giorno di Richard Gere, accolto come di consueto in maniera calorosa dal pubblico. Il film che presentava, Hachiko, racconta la storia vera della fedeltà di un cane nei confronti del suo padrone, corroborando la tesi che gli animali a quattro zampe altri non sono se i migliori amici dell’uomo.
Molti lacrimoni in sala per una pellicola che commuove soprattutto i possessori di cuccioli, ma lo stesso Gere ci tiene ad evidenziare il lato spirituale della vicenda raccontata. Una classica fiaba per adulti che non manca però di far riflettere su un tema importante come la fedeltà. Sempre nella giornata di ieri è stata presentata la prima pellicola italiana in concorso, Viola di Mare. E finalmente la passerella si scalda con il bacio saffico tra le due attrici protagoniste: Isabella Ragonese e Valeria Solarino.
Il bacio saffico tra le due scatena i fotografi. Solo un piccola anticipazione delle scene ben più esplicite presenti nel film. La regista Maiorca sceglie infatti di affrontare un tema forte come quello della storia d’amore tra due donne e della violenza e della intolleranza che circonda le amanti segrete. Esiste la libertà di amare? Nel 1800, secolo in cui è ambientata la storia una relazione lesbo non era neanche concepibile. E difatti una delle giovani donne è costretta a fingere un’esistenza da uomo pur di continuare la storia.
Ma oggi, nel 2009, siamo poi andati così avanti nel nostro modo di valutare le relazioni e i sentimenti tra le persone??