NON C’È MAI NOIA QUANDO IL CINEMA SI AUTOCELEBRA
Abituati al soporifero andamento di ogni premiazione o incontro a tema cinematografico made in italy, in cui il finto rigore ordinato per darsi una levatura maggiore la fa da protagonista, di fronte a serate evento come gli MTV Movie Award non resta che esclamare “God Bless America”. Spettacoli come quello andato in scena domenica notte, ore italiana, al Gibson Amphitheatre di Hollywood, ci fanno riflettere sul perché, nel paese da molti indicato come culla dei più grandi maestri della pellicola, i premi più ambiti per gli uomini di cinema, i David di Donatello, vengano trasmessi in terza serata in un mercoledì qualunque, mentre gli Oscar americani riescano a catturare milioni e milioni di spettatori. Ovvio che la forzata contrapposizione sia in realtà volutamente proposta per far riflettere più sui problemi di casa nostra, che su una reale possibilità di competizioni tra i due premi color oro. Seppur con toni spesso eccessivamente trionfalistici ed autocelebrativi, bisogna infatti riconoscere al popolo a stelle e strisce di essere ancora il migliore nel promuovere un prodotto: il cinema e lo show business in questo caso. Ma ciò che forse più si sottovaluta è anche l’effetto che tali parate di star, hanno sullo spettatore che guarda. Il cinema è pur sempre un arte e come tale deve cercare di intrattenere e divertire chi ne fruisce, chi è dall’altra parte dello schermo. La serata dei premi a forma di barattolo di pop corn, è riuscita, tra una proclamazione e l’altra, a proporre diverse esibizioni canore( Aguilera e Perry), un balletto di coppia tra J-lo e Tom Cruise versione Tropic Thunder ed il consueto fuoriprogramma con il bacio saffico tra Sandra Bullock e Scarlett Johansson. Momenti di spettacolo che rendono l’intera cerimonia più accattivante e sicuramente meno noiosa. Non lasci ingannare lo stereotipo di MTV come televisione giovanilistica e quindi più incline a tali esibizioni in considerazione del pubblico di riferimento. Una sceneggiatura simile è riproposta puntualmente anche in premiazioni come gli Oscar. Ci si diverte, si riesce ad interessare un pubblico giovane, la parte più consistente dei presenti in sala, ed a fine serata si è comunque reso omaggio alla settima arte. What else?
A cura di Francesco Buosi