Accordi & disaccordi: harry potter "7"

LA REDAZIONE SI METTE A CONFRONTO SUL FILM DI YATES

1) Conquisterà soprattutto i fan del romanzo o sarà apprezzato da tutti?

Davide Monastra: Essere fedeli al romanzo della J.K. Rowlings non è facile, data la mole di materiale che c’è al suo interno. Eppure il regista David Yates, in questa prima parte del capitolo di “Harry Potter e i doni della morte”, è promosso a pieni voti. La pellicola non delude i fan del maghetto, perché ritrovano le atmosfere incantate del libro, supportate da un’ottima regia e da straordinari effetti speciali. La tensione resta sempre altissima, merito di un montaggio serrato e della solita spettacolare colonna sonora, e, finita la pellicola, si ha proprio voglia di accelerare il tempo per essere già a luglio e vedere come si risolverà la lotta tra Voldermort ed Harry.

Simone Bracci: La prima, chi non è proprio fan accanito si perderà molti dei rimandi al romanzo e soprattutto non “apprezzerà” la fedeltà con la quale Yates si accosta al libro. Probabile invece che il prossimo capitolo verrà maggiormente digerito da tutti gli altri, curiosi e non solo della conclusione della saga.

2) Stilisticamente è all’altezza dei suoi film precedenti oppure no?

D.M.: Rispetto agli ultimi due capitoli della saga, “I doni della morte” è nettamente superiore e ricorda vagamente i primi tre film, nonostante il livello stilistico-visivo sia il migliore mai visto in quel di Hogwarts.

S.B.: Il regista affila i coltelli per il gran finale e, finalmente, trova il bandolo della matassa: come raccontare la storia coinvolgendo emotivamente. Si dimentica però di dare tono alla sceneggiatura e di investire gli attori di una recitazione nelle loro corde…

3) Lo consiglieresti?

D.M.: Ovvio, soprattutto a tutti coloro che sono rimasti fortemente delusi da “Harry Potter e il principe mezzosangue”. Giusto per fare un paragone sarebbe come se un giovane degli anni Ottanta avesse perso l’occasione di vedere l’ultimo capitolo di Ritorno al Futuro al cinema: imperdonabile errore!

S.B.: Dipende, se non potete fare a meno del cinema fantasy non v’è dubbio. Altrimenti meglio dirottarsi su altro più incline alle vostre saghe e che sappia di freschezza narrativa!

A cura di Davide Monastra e Simone Bracci

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