Accordi e disaccordi: tron legacy

LA REDAZIONE SI METTE A CONFRONTO SUL FILM DI JOSEPH KOSINSKI

Ci siamo chiesti quali pareri uscissero all’indomani della visione del film, il risultato è un simpatico pro&contro.

1) Quale pubblico conquisterà?

Francesco Buosi: Gli amanti del capitolo originale targato 1982. Tutti quei pionieri delle moderne tecnologie che vedevano in quel piccolo gioiellino della Disney una fonte di ispirazione. Non sottovaluterei però la curiosità di tutti quei giovani ragazzi cresciuti nell’era di internet e che associano al marchio Disney non soltanto cartoni ma anche film di successo come Pirati dei Caraibi.

Simone Bracci: Solo ed esclusivamente i fan del primo, ma nemmeno tutti. Molti di loro infatti non riconosceranno il tocco filosofico nella mano dello sceneggiatore, per quanto la regia si sforzi di colmare le lacune con sforzi digitali e visivi notevoli.

2) È all’altezza del precedente oppure no?

F.B. Difficile paragonare tra loro due film usciti in ere tecnologiche distanti anni luce! L’originale rappresentava nell’82 uno sguardo verso il futuro che in pochi potevano immaginare. Tron legacy rappresenta invece l’evoluzione delle tecniche di ripresa in tre dimensioni. Un prodotto di assoluto livello da ammirare in primis proprio sotto l’aspetto visivo.

S.B. Parlando da non appassionato del primo episodio direi di no, c’era un discorso di fondo nella riflessione tra mezzo e uomo, macchina e carne, digitale e reale che qui non solo non viene affrontato, ma sfiorisce nel pentolone action che illude gli ammiratori storici.

3) Lo consiglieresti?

F.B. Certamente. Detto della qualità stilistica delle immagini, resta da celebrare una storia che seppur con la cornice della favola, riesce a coinvolgere forse proprio per la sua semplicità e per quella lotta perenne tra bene e male che accompagna da secoli la storia dell’umanità.

S.B. Direi di no, specie se si arriva in sala con grande aspettativa, all’uscita non può che rendersi conto della commercialità dell’operazione che svilisce il grande pathos innovativo dell’originale Tron (1982). La delusione è all’interno del mondo virtuale creato da Flynn senior.

A cura di Simone Bracci e Francesco Buosi

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Onnivoro cinematografico e televisivo, imdb come vangelo e la regia come alta aspirazione.
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