SIMPATICO MA NON TROPPO, GENOVESE DIRIGE COL FRENO A MANO
Poteva essere una commedia à la Brizzi senza né sale né pepe. E in parte è così…
Malgrado questo, Paolo Genovese dopo l’ultimo fiacco lavoro con Aldo, Giovanni e Giacomo è riuscito a fare un film godibile con un buon cast, che riunisce volti televisivi e non, e un bel soggetto: alcuni trentenni devono sostenere di nuovo l’esame di maturità, visto l’annullamento di quello precedente.
Il film non è esilarante, ma ha i suoi buoni momenti: si tratta di uno di quei film che vedi col sorriso sempre stampato in faccia. Il punto di riferimento è ben chiaro e abbastanza ‘alto’: Kasdan e il suo “Grande freddo”.
Ovviamente non siamo a quei livelli, ma la storia degli amici che si rivedono dopo tanto tempo per affrontare qualcosa di ‘tragico’ – l’Esame – ricorda abbastanza la storia del film con Kevin Kline e Glenn Close, anche se in quel caso c’era da affrontare il suicidio dell’amico.
Anche in questo caso i personaggi principali devono superare degli ostacoli e non sanno come procedere: l’esame sembra quasi l’occasione che li aiuta ad andare avanti.
Ovviamente ci sono dei difetti tipici di quasi tutta la commedia all’italiana contemporanea: le musiche ad esempio fanno molto ‘pomeriggio da Canale 5 (con tutto il rispetto per Andrea Guerra che ha lavorato pure con Muccino senior), inoltre ci sono dei luoghi comuni che hanno un po’ stancato, uno per tutti il deejay simpatico, ma poco maturo, con cui i protagonisti si confidano durante le sue trasmissioni.
D’altronde non si puo’ chiedere troppo a prodotti del genere, anche quando gli attori si impegnano a rendere bene, come Ricky Memphis nel ruolo del ‘mammone’ trentacinquenne e Maurizio Mattioli in quello di suo padre. Barbora Bobulova poi è deliziosa.
In sostanza un buon scaccia pensieri, ideale per chi considera l’esame di maturità una ferita ancora calda, destinata, nei momenti più inaspettati, a riaprirsi…