IL LUOGO COMUNE FA (SOR)RIDERE ANCHE SENZA UNA STORIA
Secondo capitolo del regista Fausto Brizzi, e torna a essere protagonista il difficile rapporto tra uomo e donna.
La commedia ha come obiettivo far comprendere alle “femmine” che l’uomo che si ha accanto non si cambia, e come direbbe lo stesso regista: “Se pensavate che il vostro lui fosse migliore degli altri vi sbagliavate, ve l’ha fatto solo credere per rimorchiarvi!”.
Quindi donne rassegnatevi perché il vostro compagno, marito, fidanzato rimarrà un eterno Peter Pan, e non si trasformerà nel maggiordomo perfetto e servizievole che in effetti dopo un po’ non convince neanche il gentil sesso.
Tra i personaggi a salvarsi, come accade spesso nelle commedie italiane degli ultimi tempi, sono i bambini spettatori perplessi dei comportamenti degli adulti, non li giudicano ma capiscono di non potersi fidare del tutto.
Si fanno aiutare dal bidello a scrivere la lettera d’amore per la bambina della classe accanto, ma dopo la fanno correggere alla nonna, e i genitori? Meglio non metterli in mezzo troppo presi a cornificare, cercare di migliorare i mariti o a vedere le partite di calcio.
In questo capitolo vediamo protagonisti gli attori che in Maschi contro femmine hanno solo fatto brevi apparizioni, come Luciana Litizzetto, Claudio Bisio e Ficarra e Picone.
Le storie non presentano particolari colpi di scena e anche l’evoluzione dei personaggi è abbastanza prevedibile, ma nonostante questo il film raggiunge l’obiettivo perché è divertente, grazie anche alla bravura degli attori, e perché i luoghi comuni si prestano bene al fine del film.
E poi vedere qualche proprio difetto o mania, e in particolare di quello che ci siede a fianco, suscita inevitabilmente la risata.