RAOUL BOVA E ROBERTO FAENZA CONTRAPPOSTI SUL “PERSONAGGIO”
Basta poco perché diverse realtà convergano in un unico buco nero, o meglio, quando il buio avvolge la sale, in uno schermo nero. L’ultimo esempio di questa commistione di generi proviene dall’incontro d’amore e odio tra cinema e televisione, con il lancio prossimo di due progetti nati “insieme”, ma tra loro molto, molto, molto differenti.
Partiamo con il primo lavoro. “Come un delfino” è la storia di Alessandro (Raoul Bova), un campione di nuoto, che ha dovuto interrompere, per motivi di salute, al culmine del successo l’attività agonistica ma che, grazie alla propria esperienza di sportivo ed alla sua umanità, riesce a portare un gruppo di ragazzi, che senza di lui forse avrebbero intrapreso una strada di violenza, a nuotare la staffetta per la loro vita.
Un film che racconta la magia dell’acqua e l’emozione della giovinezza, in una ricerca della felicità, tra sentimenti e passioni, che farà di questi giovani degli uomini consapevoli, forti e pronti ad affrontare quello che la vita ha in serbo per loro. Nel corso di un’intervista, Bova, che grazie a questa fiction è tornato alla sua passione sportiva, il nuoto, dichiara: “Voglio ringraziare Pier Silvio Berlusconi: è stato proprio lui il primo a credere in questo progetto perché siamo tutti e due appassionati di sport e dei suoi valori.
(Cog)Nome evocativo, dunque, dato che col tempo, tutto ha cominciato a ruotare sempre di più intorno a lui. Solo a lui. Ossessivamente a lui: Silvio Berlusconi, personaggio odieno della commedia dell’arte, capace di offrire miriadi di spunti, tristi per lo più, per un’avventura cinematograficamente immaginabile…che ora verrà portata sullo schermo da Roberto Faenza e Filippo Macelloni: “Silvio Forever”, autobiografia non autorizzata di S.B. che ha le mie stesse iniziali. Dal 25 marzo sugli schermi di mezza Italia, mezza già, d’altronde l’altrà metà sappiamo a “chi” appartiene. Buona visione!