Il grinta: pareri opposti sul film

LA REDAZIONE SI METTE A CONFRONTO SULLA PELLICOLA DEI COEN

Ci siamo esposti le rispettive opinioni al termine dei titoli di coda, il risultato è stato un simpatico pro&contro che ha evidenziato come il cinema è basato sui gusti personali.

QUALE TIPO DI PUBBLICO CONQUISTERÀ?

SIMONE BRACCI: Almeno sulla carta un duplice tipo, i devoti ai fratelli Coen e i nostalgici del cinema western di un tempo, gli amanti di John Ford per intenderci, che vedevano nelle gesta di John Wayne un eroe americano di frontiera. Gli altri ne resteranno alla larga, specie in un momento cinematografico favorevole alle scelte, tanti infatti i film in sala per poter puntare solo sul genere “guns and horses”.

DAVIDE MONASTRA: Quello che ci si può augurare è che “Il grinta” porti al cinema orde barbare di profani che, ammirando il perfetto stile dei Coen, recuperino tutti i film passati dei due fratelli di Minneapolis. Del resto sono davvero i registi che nel corso della loro carriera si sono confrontati con tutti i generi cinematografici. I Coen questa volta re-interpretano alla loro maniera il western: il risultato è un gran film!

FILM ORIGINALE O IDEA GIÀ VISTA?

S.B. Non solo vista, tanto è nota la storia produttiva (anche se loro hanno dichiarato di ispirarsi al romanzo), ma affrontata con un pizzico di sciattezza narrativa. Accantonata l’originalità e il grande taglio dell’inquadratura tanto cara ai primi western della storia, il racconto dello sceriffo invecchiato e ubriacone ma dal cuore d’oro non aggiunge nulla al panorama filmico del ‘900. Intro scontato, finale idem e senza palpitazione alcuna.

D.M. Stiamo parlando di un remake quindi è quasi scontato dire che l’idea è già stata vista e rivista. Le cose da apprezzare sono l’interpretazione di Jeff Bridges (divino!) e vedere come i Coen sono riusciti ad inserire tutti i temi a loro cari in un genere diverso dalla commedia.

LO CONSIGLIERESTI?

S.B. Stavolta no, pessimo il doppiaggio e anche il gusto retrò di certe inquadrature da saloon. Al termine del racconto stilistico made in Coen si rimane con tanta polvere negli occhi e un senso di scarsa emotività che lascia perplessi sull’operazione di pancia: sicuri sicuri era un film che loro volevano davvero girare?

D.M. Certo, se siete amanti di un cinema fatto di dettagli e fotografie non potete perdervelo. Inoltre i Coen vanno sempre e comunque visti… al CINEMA, ovviamente!!!

Scritto da Simone Bracci e…..

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