Anica, agis, sindacati: tutto il cinema protesta

L’INTERA INDUSTRIA SI RIVOLTA CONTRO LE SCELTE DEL GOVERNO

Stavolta il Diavolo non c’entra, quando in ballo ci sono interessi reciproci, anche un vecchio nemico può rivelarsi utile. ANICA e AGIS, le Associazioni rappresentative dei produttori, distributori ed esercenti cinematografici, hanno infatti stretto un patto: evitare che il finanziamento del tax credit, strumento indispensabile per il futuro del cinema italiano, gravi esclusivamente sul pubblico cinematografico, come si legge in un loro comunicato.

Richiamando il Governo alle proprie responsabilità, le Associazioni vogliono impegnarsi a sostenere un settore industriale e culturale fondamentale per lo sviluppo del Paese, che vedrà un’inevitabile flessione dopo l’inserimento di una tassa statale maggiorata sulle entrate dei botteghini italiani. Quindi, non solo andare al cinema costerà di più, ma tale flessione si ripercuòterà sull’intero processo produttivo, danneggiando la già traballante filiera di cinema.

I maggiori sindacati, inolte, andranno verso lo sciopero generale dello spettacolo, decisione provocata dai tagli al Fus, già ridotto per l’anno corrente a 258 milioni di euro e ora ulteriormente decurtato dei 27 milioni di euro dirottati su ben altri lidi. Situazione delicatissima, insomma, non il miglior modo per iniziare il nuovo decennio, lo spettacolo è certamente impietoso e staremo a vedere per quanto il sipario rimarrà alzato sul teatrino della politica.

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