Easy girl: recensione film

RISCOSSA DELLA ‘TEEN-COMEDY’ CON UN PERSONAGGIO MEMORABILE

Non sarà il film che rivoluzionerà il genere delle ‘teen-comedy’, ma chi ha amato i film di John Hughes, indiscusso maestro del genere, non rimarrà deluso e proverà un senso di nostalgia: d’altronde la stessa protagonista femminile dichiara a un certo punto “La mia vita purtroppo non è diretta da John Hughes” mentre passano in rassegna le immagini di “Breakfast Club” e “Una pazza giornata di vacanza”, i suoi principali classici.

La “Easy Girl” del titolo (ma in originale è “Easy A”) si chiama Olive ed è una ragazza timida, che passa inosservata tra i corridoi del suo liceo: anche se fosse un grattacielo, Google Maps non riuscirebbe a trovarla, come dice all’inizio del film. Questa ragazza non si sente ancora matura per la sua ‘prima volta’, ma, incitata dalla sua migliore amica, mente dicendo di essere finalmente andata a letto con un ragazzo. La voce si diffonderà in tutta la scuola scatenando una serie di equivoci che porteranno la tranquilla Olive a un radicale cambiamento nello stile di vita. Anche se la mancanza di un ragazzo ‘vero’ nella sua vita comincia ad avere un certo peso…

“Easy Girl” puo’ essere considerato facilmente il “Superbad” in rosa, di cui condivide la presenza della protagonista Emma Stone e un umorismo caustico e feroce. La Stone farà strada: non è molto bella, ma talmente brava da sembrare affascinante. Lo sguardo che il regista Will Gluck e lo sceneggiatore Bert Royal lanciano sulla sessualità femminile ha un tono sincero e veritiero e anche i dialoghi non sono così esagerati o patinati come accade, ad esempio, nei film italiani sull’adolescenza: anzi in questo caso i dialoghi sono leggeri e frizzanti, con battute poco ‘politically correct’ su Chiesa e Scuola. E’ interessante poi come un libro che gli alunni studiano nelle scuole statunitensi come “La lettera scarlatta” di Hawthorne diventi un nodo fondamentale nella trama.

Il film funziona grazie anche a dei comprimari memorabili: c’è Stanley Tucci, che si conferma uno dei migliori caratteristi comici in circolazione, Patricia Clarkson, Thomas Haden Church, la Lisa Kudrow di “Friends” e il grande Malcolm McDowell, che nel ruolo del preside risulta ‘terrificante’ a dir poco. Anche i giovani attori che interpretano i compagni di scuola della protagonista se la cavano più che bene, con l’eccezione del Cam Gigandet di “Twilight” a cui, per fortuna, è riservata una piccola parte.

Non siamo ai livelli dei film di John Hughes, ma “Easy girl” è un degno esponente di un genere cinematografico che negli ultimi anni è stato quasi sopraffatto dalle volgarità e dagli stereotipi sugli adolescenti, ma che probabilmente –se tutto va’ bene- vedremo rinascere nei prossimi anni.

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