DEDICA AL REGISTA ‘CULT’ OMAGGIATO NEL RECENTE “EASY GIRL”
Considerato il padre della ‘teen-comedy’ statunitense, John Hughes se n’è andato nell’estate del 2009 lasciandoci in’eredità alcuni ‘cult-movie’, se non autentici classici del genere. In Italia è poco conosciuto, ma è stato anche un apprezzato produttore e sceneggiatore di titoli quali i due “Mamma, ho perso l’aereo” e “Dennis, la minaccia”, che hanno la segnato l’infanzia di chi è nato a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90.
“I due film più riusciti sono anche quelli che meglio riassumono due diverse fasi della crescita adolescenziale: “Una pazza giornata di vacanza” è focalizzato sulla voglia di marinare la scuola, ‘cazzeggiare’ e essere sempre al centro dell’attenzione; “Breakfast Club” invece si concentra sulla crisi esistenziale di cinque adolescenti, sui problemi della crescita e sul conflitto con i genitori.
Sono film che hanno segnato una generazione e che sono entrati di diritto nella cultura popolare statunitense. Le belle ragazze volevano essere grintose come Molly Ringwald, le altre volevano trasformarsi da ‘brutto anatroccolo’ in ‘cigno’ come accadeva a Ally Sheedy. I ragazzi volevano avere l’aria di ‘bello e dannato’ di Judd Nelson o volevano avere la faccia tosta di Matthew Broderick quando interpretava Ferris Bueller. John Hughes ha anche diretto il cult “Un biglietto in due”, film oggi un po’ datato, ma con due fuoriclasse come John Candy e Steve Martin, costretti a viaggiare insieme dopo che il loro aereo è costretto a terra per una tempesta, più o meno come accaduto di recente ai protagonisti di “Parto col folle”.
Hughes è riuscito a restituirci storie di adolescenti con una sincerità poco comune per il cinema di allora.
Conviene ora approfondire i suoi due classici.
Breakfast Club (1985)
Cinque ragazzi, tre maschi e due femmine, sono costretti a rimanere nell’aula del preside per tutta la mattinata e a scrivere un resoconto sul perché sono finiti in punizione. I cinque protagonisti, che non si sono mai visti prima di quel momento, riusciranno a scappare e a nascondersi nella biblioteca per poi confidarsi i loro segreti e i loro problemi. Toccante e dalla messinscena quasi teatrale, il film si svolge nell’arco di una giornata e offre interpretazioni potenti e una colonna sonora strepitosa con il singolo dei Simple Minds “Don’t you forget about me” che apre e chiude la pellicola.
L’inquadratura finale è rimasta negli annali, ma vorresti che il film continuasse per vedere ciò che accade ai personaggi dopo quel giorno.
Una pazza giornata di vacanza (1986)
Anche questo film si svolge nell’arco di una giornata e mostra il giovane Ferris Bueller che finge di essere malato, per poi scappare di casa e ‘marinare’ la scuola con la sua ragazza e l’amico del cuore. Svolto a Chicago, è un film più divertente e scaccia-pensieri di “Breakfast Club”, ma ha un punto di forza nel personaggio dell’amico del protagonista, un ‘secchione’ che non vede le sue fatiche ricompensate dall’attenzione dei genitori. Da non dimenticare Jeffrey Jones, caratterista mitico di quegli anni, nel ruolo del preside isterico e al tempo stesso maldestro, protagonista di un paio di scene esilaranti.
John Hughes ha anche diretto “Un compleanno da ricordare” e “La ragazza esplosiva”, altri film che hanno catturato momenti importanti della crescita adolescenziale.
Oggi il possibile erede di Hughes lo possiamo trovare in Richard Linklater, regista indipendente che ha saputo raccontare storie di ragazzi adolescenti e poco più che ventenni con una poesia e sincerità alquanto inusuali nel cinema contemporaneo statunitense: vedere il dittico composto da “Prima del tramonto” e “Prima dell’alba” per credere.