IL CARTONE ANIMATO È A TUTTI GLI EFFETTI PORTATORE SANO DI CULTURA
Possibile che un cartone animato stanchi? Seppur di pregevole fattura e con molto lavoro alle spalle?
A quanto pare la risposta positiva non deve far pensare male i sostenitori dell’animazione in toto, ma solo far riflettere su alcune cose ad essa legate. L’eccesso di digitale, l’abnorme utilizzo del 3D e la massiccia invasione nelle sale di pellicole a tema “colorato”. Non basta? Pensiamo inoltre allo stile classico lasciato malamente alle spalle e la difficoltà nell’affrontare certe tematiche, difficile e umanissime, senza dover schierare frotte di animali assortiti o personaggi buffi, ma sempre inanimati.
Poi alla lunga i risultati non pagano, sempre meno gente accompagna volentieri il figlio a vedere una pellicola che nella selva delle sale e coi prezzi che corrono non è nemmeno agevole e la qualità scema in favore della quantità di storielle. Che la risatina strappano sempre, ma finiscono presto nel dimenticatoio e la morale spicciola scavalcata con un colpo di fanta e uno sbadiglio triplo.
Dunque questo è un nostro richiamo ufficiale per fare in modo che l’attenzione delle grandi major applicate al sistema cartoons si concentri su tale rischio, vero e concreto. So che ci stanno “sicuramente” leggendo, quindi ribadisco che fare un cartone per adulti è solo motivo di ampliare pubblico al botteghino, ma farli per bambini è sintomaticamente più difficile. Serve creatività, serve umorismo, serve diversificazione della testualità visiva. E ormai si è entrati in una percorso di difficile catalogazione del prodotto filmico considerato di animazione.
Animazione per chi? Edulcorazione per chi? Esplicitazione del sottotesto per chi? Abbiamo recentemente approfondito alcuni esempi di grandi film espressi dagli eredi dello Zio Walt, approfondimento su alcune pellicole-capolavoro di casa Disney. Considerato che l’escamotage musicale come mezzo di diffusione scomodo è oramai obsoleto, gli animatori dovrebbero focalizzare il proprio talento su messaggi, suoni e colori di calibro infantile, quando si vuole raccontare una fiaba, e di calibro adulto, quando si parla di attualità stretta.
Le vie di mezzo non pagano mai e scontentano tutti. Tutto chiaro? Speriamo queste simil minacce da ammiratori delusi sortiscano il loro “maleducato” effetto.
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