BATTISTON E L’ANGIOLINI RACCONTANO IL DRAMMA DELLA SOLITUDINE
ROMA CINEMA – Presentato fuori concorso al Festival di Venezia 2010, questo è un film che dividerà gli spettatori, quei pochi che lo vedranno data la scarsa distribuzione, solo tre sale nella capitale.
Tratto dall’omonimo libro di Franco Lucentini, il film parla di solitudine e della difficoltà di relazionarsi con il mondo per due tipologie di persone, che vivono ai margini della società.
In maniera poetica e accompagnata da una colonna sonora eccezionale curata da Luis Bacalov, la storia parla del Professore, un quarantenne che vive in un mondo tutto suo e che non sempre riesce a rimanere concentrato sulla realtà, trascorre la sua vita facendo commissioni per la Signora e le sue ragazze, vivendo con loro in una casa equivoca.
Ma la sua vita cambierà grazie alla scoperta dell’arte, e per l’incontro con una delle prostitute che era andata via dalla casa un anno prima, interpretata da Ambra Angioini.
Bisogna ammettere che è difficile descrivere e far comprendere fino in fondo un film così delicato fatto di silenzi, sguardi e sentimenti, non facili da tradurre in parole perché si ha come la sensazione di snaturare l’animo poetico del racconto.
E se la storia emoziona grazie anche all’interpretazione magistrale di Battiston, ci sono però elementi che non convincono del tutto. La scelta di una recitazione statica e “teatrale”, la narrazione che a tratti sembra poco esauriente, e la lentezza di alcuni passaggi non aiutano a mantenere attiva la concentrazione.
Nonostante questo però è un film che meritava più attenzione da parte della distribuzione, ed è un peccato che opere di livello debbano rimanere per un pubblico di nicchia e dal fiuto ben sviluppato per scovarle.