The tree of life: recensione

UN MISTICO MALICK DALLA CREAZIONE AI DOLORI DELL’UOMO MODERNO Decidere se andare a vedere o meno il nuovo film di Terrence Malick, “The Tree of Life”, dipenderà molto dal vostro gusto cinematografico. Perché Malick porta sul grande schermo un film difficile da vedere, esteticamente e compiaciutamene filosofico e simbolista. È anche impossibile tentare di abbozzare una sorta di trama, il fil rouge che tiene insieme tutta l’azione. Quello che si ha davanti è un omaggio alla vita e alla creazione, che coinvolge visivamente i quattro elementi principali (aria, acqua, terra e fuoco) e emotivamente tutti i sensi e dei personaggi in scena e degli spettatori. Si assiste ad un caleidoscopio di domande proposte in sequenza, che si immergono in tutte le questioni dibattute da secoli dall’essere umano: dal rapporto con dio, il bene vs. il male, il cosmo, il concetto di bellezza, la ricerca della fede, la speranza dell’esistenza di qualcosa, ecc. La storia principale, quella di una famiglia del Midwest americana degli anni ‘50/’60, è solo un pretesto per riflettere sulla disperata ricerca dell’uomo di ritrovare se stesso, le sue origini e il senso finale di ogni cosa. Equilibrando perfettamente la narrazione, affidando alla Natura il compito di essere madre benefattrice di vita e al tempo stesso ingrata e brutale per ciò che toglie all’individuo dopo averlo illuso, Malick ci porta a riflettere con quest’opera sulla nostra stessa esistenza. La pellicola è per palati raffinati, per chi ha voglia di vedere un cinema autoriale e totalmente diverso. “The Tree of life” è una sorta di trattato di filosofia moderno, in cui ricercare (qualche) risposta per comprendere meglio questa nostra alientante società moderna. Il film è stato presentato oggi in concorso a Cannes dove ha diviso in due la platea tra fischi e applausi. Noi di Film4Life, vi invitiamo a vederlo perché è sempre un bene quando qualcuno, in questo caso un regista, decide di spezzare lo status quo e presentare qualcosa di “innovativo”, o meglio ancora particolare.

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