LA REGISTA FRANCESE DELLA NOUVELLE VAGUE DI PASSAGGIO IN PUGLIA
L’estate ha i suoni e i colori del mare. Tra le tante manifestazioni che partono per rallegrarsi della bella stagione ce n’è una pugliese particolarmente frizzante. Dal 20 al 23 luglio, infatti, torna a Specchia (provincia di Lecce) la Festa di Cinema del reale: l’iniziativa si svolge nell’ambito del Festival del cinema documentario cofinanziato da Unione Europea e dalla Fondazione Apulia Film Commission. Giunto alla sua ottava edizione, l’evento – ospitato in uno dei borghi più suggestivi d’Italia, e in particolare nella corte del Castello Risolo – propone quattro giorni all’insegna del cinema più spericolato, curioso e inventivo. Proprio come quello cui ci ha abituati, nei suoi oltre cinquant’anni di carriera, Agnès Varda, ospite d’onore di quest’anno.
Anticipatrice della Nouvelle Vague con il suo primo lavoro, La Pointe Courte (1954), la regista francese ha sperimentato – in più di 30 titoli – generi, durate e formati i più diversi, costruendo una filmografia sempre originale e spesso testimone dei cambiamenti politici e culturali della seconda metà del Novecento (dalla Rivoluzione cubana a quella femminista), al di qua e al di là dell’Atlantico.
Cineasta personalissima, nota al grande pubblico soprattutto per i lungometraggi Cléo dalle 5 alle 7 (1962) e Senza tetto né legge (1985, Leone d’oro alla Mostra di Venezia), Agnès Varda sarà a Specchia per parlare delle “poetiche/pratiche” del suo cinema e per accompagnare la proiezione di 6 dei suoi lavori: L’Opera Mouffe (1958), diario di una donna incinta nel quartiere di Rue Mouffetard a Parigi; Salut les cubains (1963), che attraverso 1800 fotografie documenta la realtà cubana quattro anni dopo la presa del potere di Fidel Castro; Uncle Yanco (1967), ritratto dello zio pittore della regista, Jean Varda; Black Panthers (1968), girato a Oakland, California, durante il processo all’attivista Huey Newton; Les glaneurs et la glaneuse (2000), viaggio insieme divertente e commovente nella Francia d’inizio millennio; e l’ultimo, autobiografico Les plages d’Agnès (2008).
Più che una rassegna, una “festa di sguardi” che, attraverso proiezioni, mostre, installazioni, incontri, seminari e musica dal vivo, vuol sostenere e promuovere le narrazioni del reale e il cinema documentario realizzato in Italia, nei Paesi del Mediterraneo e in tutto il mondo. Cinema del reale è un cinema “ambulante”, senza botteghino (tutte le proiezioni sono a ingresso libero) e senza effetti speciali. È il cinema che “si fa fuori”, per strada e ovunque, e invita le persone a incontrarsi, a guardare i luoghi dove viviamo, le cose che succedono, raccogliendo memorie e amnesie per attraversare luci e ombre del presente, del passato, del futuro.
Ufficio Stampa Gabriele Barcaro