SUPER 8 RECENSIONE : LUCIDO, FANTASIOSO E ONIRICO: UNA VERA MERAVIGLIA PER GLI OCCHI.
Ci deve essere sicuramente una buona ragione se gli anni 80 sono sempre in voga e continuano a produrre ispirazione artistica. Soffermandoci sul caso “Super 8”, la parola chiave non è ambientazione, come molti di voi avranno pensato (siamo nell’estate del 79), ma rivisitazione con la R maiuscola. Perché nel nuovo film di J.J.Abrams è chiaro ed evidente lo zampino di Steven Spielberg, il peter pan del cinema contemporaneo, il quale anche solo in veste di produttore punta gli artigli nel cuore fantasy di Abrams e lo conduce in una regia sognatrice ed eclettica. Poi il salto di qualità è spettato al 45enne newyorkese, che ha innestato in una storia dal vago sapore fanta-horrorifico, filone caro alla cinematografia “in loving 80’s”, un sublime racconto di amicizia e crescita adolescenziale. Continui richiami alle storie per ragazzi, al dramma come occasione di crescita, al rapporto umano quale ancora nei momenti di difficoltà, fino alla imprescindibile valore dell’unione familiare. Mentre girano uno zombie movie in super 8, chicca finale e vero motore narrativo, un gruppetto di amici si imbatte in un incredibile incidente ferroviario, al termine del quale, nella loro cittadina misteriose cose cominciano ad accadere. Con lo spirito d’avventura e il coraggio incosciente che solo in giovane età dimostriamo di avere, Joe, responsabile del trucco, a cui è scomparsa da poco la madre in un incidente sul lavoro, cerca di mettere insieme il puzzle immaginifico, per salvare la ragazzina di cui si è innamorato. Proprio su questo caposaldo emotivo si gioca la pellicola, parole chiave derivate da film standard di fantascienza degli anni 80, di cui Spielberg fu maestro indiscusso: amore, coraggio, adolescenza, extraterrestri, stelle e cinefilia. Tutte quante miscelate in un unico grande calderone che scalda il cuore e ammalia lo sguardo, pur soffrendo di una sceneggiatura non esaltante per originalità, ma che ha il pregio di riportare lo spettatore indietro nel tempo, facendo riaffiorare sentimenti sepolti nella memoria. Il tutto condito da una regia magistrale e da una consapevolezza di girare un nuovo classico, il remake di un’epoca concentrata in 112’ minuti di stupore e divertimento. Attraverso l’esaltazione del gioco delle parti, il meta cinema inserito nel contesto della storia (alla resa dei conti una gradevole appendice nella ricerca della verità), la missione finale al fine di completare quel loro piccolo film…e rimanere in vita. Perché la Creatura che affligge la cittadina della provincia americana ha uno scopo nobile e chi se non un manipolo di giovanotti indomiti potrò salvare capra e cavoli? Se avete bisogno di “evasione”, questo è il momento di mettersi in sella e partire per il viaggio onirico di “Super 8”, un’emozionante corsa nell’impossibile che diventa reale. Mantenendo viva la sua essenza di opera di pura fantasia, il film trascina il pubblico in un vortice di piacere estatico fino alla sua amara conclusione: si accendono le luci, tornate in pace alla realtà odierna. Non quella degli anni ’80, ma al giorno d’oggi, nell’anno 2011, dove sognare è permesso solamente al cinema.