In viaggio con una rockstar: recensione

ALTRE NOTTI DA LEONI TRA SESSO SPINTO, DROGHE E IMPOSSIBILI VIZI

In attesa del ritorno alla regia di Judd Apatow, che con “40 anni vergine” e “Molto incinta” si è affermato come il Re Mida della Commedia all’americana, ecco giungere quest’ennesima commedia da lui prodotta. “In viaggio con una rockstar” non è altro che uno ‘spin-off’ di “Forgetting Sarah Marshall” (da noi “Non mi scaricare”) piccolo film diventato ‘cult’ in patria poco dopo la sua uscita. Quelli che erano dei personaggi di contorno in quel film –il cantante cafone Aldous Snow fidanzato di Sarah Marshall e il commesso dell’albergo in cui stavano- diventano qui protagonisti assoluti.

I personaggi tuttavia sono cambiati: quello che era un cantante apprezzato a livello internazionale ora è un alcolizzato che dopo alcuni insuccessi è prossimo al ‘viale del tramonto’; il commesso impacciato e non ancora maturo del primo film invece lavora in un ufficio di produzione discografica sotto la supervisione del produttore senza scrupoli Sergio Roma. I destini di questi due personaggi si uniranno dopo che il secondo convince il suo capo a organizzare un concerto che possa riportare in carreggiata il mito di qualche tempo prima, il vero Aldous Snow.

C’è qualche somiglianza tra la storia di questo cantante e l’ex-Oasis Liam Gallagher: entrambi cantano un rock melodico, leggero e piacevole, ma non hanno limiti per quanto riguarda sesso e droga e talvolta tirano fuori una violenza che è anche sintomo di un vuoto interiore. Senza esplorare approfonditamente le crisi esistenziali delle rockstar del 2000, Nicholas Stoller gira una commedia divertente su un mondo che conosciamo poco e che si presenta come decisamente travagliato, ovvero quello dell’industria musicale, in cui se non cavalchi le ultime mode musicali sei fuori dal giro e se il tuo ultimo singolo viene bistrattato da tutti allora vieni considerato inferiore a zero.

Grazie a una sceneggiatura non innovativa, ma cattiva e tenera al tempo stesso(per quanto riguarda il rapporto tra i due protagonisti) caratterizzata per di più da ottimi ritmi comici, e a un cast in formissima con un Russell Brand mai così bravo, “In viaggio con una rockstar” -in inglese “Get him to the Greek”- farà la gioia degli amanti delle commedie maschili e un po’ volgari, stile “Notte da leoni” e, grazie a tutti quei camei di personaggi affermati del mondo musicale, potrebbe fare anche la gioia dei più assidui lettori di “Rolling stone”.

Abbiamo insomma un buon candidato al titolo di ‘guilty pleasure’ della stagione.

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