L’alba del pianeta delle scimmie: pareri opposti sul film

LA REDAZIONE SI METTE A CONFRONTO SUL PREQUEL DI UN CULT-MOVIE

L’arroganza dell’uomo provoca una catena di eventi che è la causa dell’intelligenza delle scimmie e di un cambiamento nel nostro ruolo di specie dominante il pianeta. Caesar, la prima scimmia intelligente, viene tradita dagli uomini e si ribella per condurre la propria spettacolare razza alla libertà e alla resa dei conti con l’Uomo.

1-QUALE TIPO DI PUBBLICO POTREBBE CONQUISTARE?

2-MANTIENE LO STILE CINEMATOGRAFICO DELLA SAGA?

3-LO CONSIGLIERESTI MAI?

1.GIANLO: Un ampia fetta di giovani e non. Pur non essendo un capolavoro, APS è un altro caso di fantascienza intelligente che non pensa a lasciare il cervello dello spettatore in ‘stand-by’, ma offre due ore di spettacolo in cui viene richiesta la partecipazione attiva dello spettatore.

BUOZ: Arriverà a pochi il messaggio e l’attenzione scemerà ben presto. Né horror, né tragedia, né action movie, ma puro e semplice Blockbuster che tutto mescola come in un enorme contenitore, questo lavoro di Rupert Wyatt è come un esperimento mal riuscito, che finisce per alimentare i già numerosi dubbi circa l’utilità di questi prequel-reboot dai risultati spesso incerti.

2.GB: Difficile trovare difetti: la messa in scena di Wyatt, tra dramma familiare, film scientifico e ‘prison movie’, è efficace, il cast in parte, le musiche di Patrick Doyle travolgenti, ma il motivo per cui questo film è riuscito è un altro. Dietro i movimenti e l’espressioni di Caesar c’è quel genio di Andy Serkis che, dopo aver dato vita a Gollum e a King Kong grazie al ‘performance capture’, riesce a dare uno spessore quasi shakespeariano al Caesar, guida dei ribelli, con cui entriamo in empatia fin dal momento in cui lo vediamo in fasce.

FB: “L’evoluzione diventa rivoluzione” è lo spot che accompagna la locandina americana. Ma anche il paventato scontro tra i due universi, quello animale e quello umano, non raggiunge mai l’apice, con un buonismo di fondo che impedisce alle scimmie in rivolta di spingersi fino in fondo nel loro atto di rivolta, decidendo infine la quiete del loro habitat naturale, riconsegnando alla razza umana un illusoria speranza di superiorità.

3.GB: Forse un po’ troppo cerebrale per emozionare veramente –eccetto nel finale-, “L’alba del pianeta delle scimmie” rimane un blockbuster superiore alla media e con un potenziale per la rinascita di un ‘franchise’ vecchio, ma splendidamente rimesso a lucido.

FB: Mah, solita storia, anche se di buon intrattenimento, che lascia insoddisfatto il palato fine di chi vorrebbe maggior livello in quei progetti ben finanziati. Quindi, in definitiva, penso proprio di non consigliarlo…at all.

SCRITTO DA GIANLORENZO LOMBARDI E…

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