QUANDO DIPLOMAZIA NON FA RIMA CON BUON SENSO
Anche un solo indizio può portare ad una prova. La voce di protesta sollevata dall’edulcorata Striscia La Notizia al Roma Fiction Fest, costato e voluto molto nella sua quinta edizione, non ha scalfito il confuso operato della Regione Lazio, al cui vertice risiede Renata Polverini. Confuso perchè promette quando sa che non potrà mantenere, confuso perchè a più di un anno dalla sua caotica elezione la direzione da prendere per guidare un territorio che da della capitale il suo fiore all’occhiello è ben lungi dal prendere un percorso ad ampio respiro.
E i tagli al budget sono mazzate in cui soffoca la cultura. Per questo motivo e per svariati altri, a sole 24 ore dall’apertura è arrivata l’inaspettata notizia che il Festival della Ciociaria “Nino Manfredi” non si terrà come preventivato da mesi. Destinato a data da destinarsi, con comprensiva irritazione da parte di organizzatori e addetti ai lavori. Lasciamo quindi spazio al comunicato stampa del Festival che spiega i motivi del mancato inizio.
«È con grande dispiacere che ci troviamo costretti ad informarvi che, a causa di un grave problema tecnico-burocratico, manifestatosi a ridosso strettissimo dell’inizio del Festival, la Direzione ha dovuto decidere con estrema urgenza di rinviare l’evento.
I numerosi tagli alla cultura da parte della pubblica amministrazione hanno provocato notevoli ritardi in seno all’organizzazione del Festival e non potendo allo stato attuale garantire il regolare svolgimento della manifestazione è stato necessario rinviare l’evento, la cui realizzazione, grazie al coinvolgimento di privati locali, la Presidenza ha intenzione di confermare entro la chiusura dell’anno.
Con la speranza che questa comunicazione così poco tempestiva non rappresenti per voi una fonte di eccessivo disturbo, vi ringraziamo per la disponibilità dimostrata nei rispetti di un Festival che prometteva e spera ancora di rappresentare qualcosa di importante per la Ciociaria e vi porgiamo le nostre più sentite scuse per l’inconveniente, di cui l’apparato artistico ed organizzativo è la prima vittima.»
A voi i commenti.
