L’ATTORE INGLESE PARLA DEL SUO ULTIMO PERSONAGGIO, UNA SPIA NEGLI ANNI DI PIOMBO
L’ultima fatica di Gary Oldman sembra essere anche la più difficile. Noto per i suoi personaggi estremi e sfavillanti, stavolta ha stupito tutti con un’interpretazione che lui stesso definisce “sottotono”. L’attore è George Smiley, spia britannica, nel nuovo film “La Talpa” ispirato all’opera di John le Carré, che così descrive.
Faccia inespressiva, voce controllata, è laconico, grigio e anonimo. Per interpretarlo mi sono concentrato su una frase della moglie Ann dove lo descrive come un interruttore, capace di regolare la temperatura dell’ambiente in cui si trova. È quello che ho fatto io. Dopo tanti ruoli estremi, la definirei un’interpretazione “da seduto”.
Il film si muove durante la Guerra Fredda, un momento storico che lui ha sicuramente visto da vicino, ma quando gli chiedono come l’ha vissuta scoppia a ridere.
Non mi interessavo alla politica, se mai andavo matto per le ragazze e David Bowie. I protagonisti principali erano i miei ormoni impazziti.
In effetti sembra non avere niente in comune con il personaggio da lui interpretato. Essere una spia non sembra affatto nelle sue corde.
Sono terribile quando mento, non convinco mai nessuno. E lo ripeto di continuo ai miei figli: non c’è nulla che mi dia più fastidio della mancanza di lealtà, della disonestà, della menzogna. Il paradosso vuole che io faccia l’attore – anche tutte le spie, in fondo, sono attori – e cerchi sempre di essere qualcun altro…
Facendo riferimento al suo ruolo d’attore il discorso non poteva non cadere su Hollywood ed il cinema in particolare, da cui Gary Oldman prende le distanze.
Non mi entusiasma particolarmente e il motivo è chiaro: basta dare un’occhiata al menu dei loro film: prequel numero uno, prequel numero due… A basarsi su quello che esce al cinema qui ogni settimana ti può prendere la disperazione. Ma poi, improvvisamente, ti capita un film come La Talpa e ti trovi su un altro pianeta. Allora mi dico che ho avuto tutto sommato una bella carriera. Un giorno però vorrei stringerla, quella dannata statuetta..
Visti gli sforzi e la grande bravura, quel giorno non sembra essere molto lontano.