MAI STANCHE DI ASCOLTI LE FICTION MADE IN USA CONTINUANO A SPOPOLARE
Anche le serie tv “sempreverdi”, ovvero quelle che non ci stancheremo mai di seguire fosse solo perché, dopo tutti questi anni, abbiamo bisogno di sapere come andranno a finire sono ora nel loro paese nativo, ovvero negli Stati Uniti, andate in ferie. Ed anche a loro e ai loro protagonisti che oramai conosciamo come vecchi amici tocca essere oggetto del punto della situazione.
Partiamo, per comodità, dai longevi medical che ancora spopolano sui nostri schermi e partiamo dal dottore per eccellenza. Partiamo da “Dottor House Medical Division”. Visibilmente invecchiato il sarcastico e sempre geniale Gregory sembra, anche in assenza della Cuddy, non aver stancato il suo pubblico. Quello che è senza ombra di dubbio uno dei personaggi più innovativi che siano stati creati negli ultimi anni tiene ancora banco con le sue battute. Partita nel carcere dove House doveva scontare la pena per aver fatto fuori la casa e la pazienza della Cuddy l’ottava serie che da molti viene vista come l’ultima (ma notizie ufficiali in merito sembrano non esserci) tiene il passo zoppicante del medico che ancora affascina e offende. Un House cresciuto contornato dalla sua vecchia squadra e da qualche new entry da torturare, mai banale.
“Grey’s Anatomy” che nella scorsa serie con la puntata musical aveva toccato il suo fondo in questa ottava stagione si sta nettamente riprendendo toccando interessanti temi di famiglie allargate, adozioni e donne che fermamente puntano i piedi nel loro diritto di non essere madri. Il lieto fine che non è sempre, anzi è raramente, dietro l’angolo rende le avventure del personale medico del Seattle Grey degne di ascolti ancora eccellenti forti di emozioni profonde.
Dai medici ai serial killer e sul successo di “Dexter” c’è pochissimo da dire dato che la serie è già stata rinnovata per altre due stagioni. Il Robin Hood killer non si smentisce mai e non sembra voler dare pace alle sue vittime e ai suoi fan mai stanchi delle sue avventure.
Quando si tratta di serie tv made in USA è impossibile non parlare di J.J. Abrams che, diciamocelo, all’inizio della quarta serie di Fringe ci ha fatto un po’ preoccupare. Il fantascientifico telefilm infatti sembrava essersi trasformato nel più blando dei crime nelle prime puntate per poi ritornare ad essere, fortunatamente, il vulcano di irreali enigmi che ha incollato agli schermi il pubblico.
Anche i serial più amati dagli adolescenti: “Glee”, “Gossip Girl”, e “Mistfits” sembrano poter dormire sogni tranquilli anche se le loro trame iniziano ad essere sempre più i cloni di loro stessi e potrebbero finire per stancare calcolando che i telespettatori che li seguono stanno crescendo e potrebbero diventare, giustamente, più esigenti.
“How I met your mother” arrivato all’ottava serie che sembra ora essere incentrata su chi sarà la moglie di Barney piuttosto che su chi sarà quella di Ted ha inizialmente, proprio per questo motivo, innervosito i suoi fan ma il grande carisma dei suoi personaggi e le gag sempre fresche e mai scontate hanno reso possibile un perdono immediato dato da ascolti ancora altissimi per il telefilm unico degno erede di “Friends”.
Sarà per affetto, sarà perché se si arriva ad un certo numero di stagioni è perché il prodotto funziona ma sta di fatto che le serie tv “sempreverdi” è raro che possano essere attaccate. Sicuramente nella prossima stagione televisiva qualche testa verrà tagliata e qualcuno dei nostri beniamini non sarà presente all’annuale appello. Per ora l’unica certezza è che “Desperate Housewiwes” è giunto alla sua ottava e ultima stagione. Delle casalinghe disperate non si sentirà la mancanza, questo è certo anche dando una sbirciatina alle puntate andate in onda sino ad ora. La speranza è che la ghigliottina dello share e di questa crisi che tocca anche le produzioni d’oltreoceano non ponga la parola fine su storie che, anche in virtù delle delusioni dei nuovi arrivi, sono ancora degne di sguardi.