L’EX DIRETTORE DELLA MOSTRA VORREBBE RILANCIARE LA KERMESSE CAPITOLINA
I riflettori sono puntati sulla serata di San Silvestro, ma il mondo del cinema si sta focalizzando sul probabile scambio ai vertici dei due festival più importanti del paese, Roma e Venezia. Intervistato da Il Messaggero, Marco Muller ha voluto parlare del Festival Internazionale del Film di Roma. Dopo la nomina di Alberto Barbera a direttore artistico della prossima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia 2012, per Marco Muller infatti si spalancano le porte per la direzione artistica del Festival della Capitale. Considerndo che poi in questi giorni sia Renata Polverini, Presidente della Regione Lazio, e Gianni Alemanno, sindaco di Roma, hanno benedetto Marco Muller, l’ex direttore del festival di Venezia, può cominciare a parlare del lavoro che vorrebbe fare sulla kermesse romana, qualora arrivasse la nomina ufficiale.
“L’idea di fondo sarebbe reinventare, senza partiti presi, il Festival di Roma – dice Marco Muller –. Ma per ora ho avuto soltanto degli incontri benché molto interessanti. Se Barbera rivendica per Venezia il modello Cannes, io rivendico per Roma il modello Sundance. E non mi riferisco solo al festival fondato da Robert Redford ma anche a tutto quello che di laboratorio e sperimentazione gli ruota intorno nel corso dell’anno. A quel punto Roma potrebbe diventare un unicum nazionale, un modello europeo. Voglio coinvolgere l’intera città per rendere omaggio con fierezza alla sua vocazione cinematografica e alla storia del Festival. Dopo i primi contatti con la presidente Polverini ho voluto incontrare Abete per chiedergli la disponibilità di Cinecittà. E penso anche ad altri luoghi ai quali estendere la manifestazione per tutto l’anno”.
Ma il Festival di Roma di Marco Muller sarebbe più che altro una festa per la città eterna, un modo per far ritornare Roma quella che è, ovvero una capitale del cinema. Infatti il Festival di Venezia, come è ovvio, è inimitabile e Roma non potrebbe mai competer con la kermesse del Lido. Dunque l’obiettivo è quello di riformare e far trovare una identità a Roma. Il problema è che in Italia abbiamo già un festival costruito sul modello del Sundance, il Torino Film Festival. Roma riuscirà a rilanciarsi con Muller o continuerà a sopravvivere a stento? La risposta non aspetterà i posteri, ma dovrà avere conferme in tempi brevi, anzi brevissimi.