UOMINI CHE ODIANO LE DONNE MADE IN USA: STESSO FILM, IDEE DIVERSE
1-QUALE TIPO DI PUBBLICO POTREBBE CONQUISTARE?
Gianlorenzo Lombardi: Chi ha intenzione di vedere un vero thriller e ha nostalgia del noir anni ’40 troverà pane per i suoi denti nel nuovo lavoro del regista di “Social Network”. Va’ detto che però la pellicola è per stomaci forti e chi ha problemi a reggere certe scene difficilmente verrà conquistato da questa nuova versione di “Millennium”.
Fabiola Fortuna: la versione svedese si presenta come un film per è interessato ad addentrarsi nell’universo interiore di una ragazza che dalla vita ha avuto tutt’altro che serenità. Si tratta di un pubblico paziente, empatico, che è pronto a partecipare attivamente allo spettacolo a cui sta assistendo. La versione di Fincher con Rooney Mara di certo si allontana da questo proposito, o meglio, da l’impressione di volerlo perseguire ma i fatti sono altri: una Lisbeth che prende pasticche in discoteca, che rimorchia una bella ragazza per svago, che indossa improbabili orecchini, che veste in modo appositamente eccessivo (nella versione svedese il vestiario è adeguato e non ridicolo) sembra voler far presa su una cerchia di giovanissimi ragazzi e ragazze in piena crisi adolescenziale il cui primo pensiero alla mattina è inventarsi un nuovo modo per contraddire genitori e istituzioni in generale.
2-MANTIENE LO STILE CINEMATOGRAFICO DEL REGISTA?
GL: Fincher è un regista che ha notevolmente maturato il suo stile negli ultimi anni arrivando a quell’ultimo grande film sulla nascita di Facebook che tutti conosciamo (voglio sperare). Fotografia gelida, ritmo trascinante e direzione degli attori perfetta sono solo alcuni dei segni distintivi della regia di un cineasta tra i più talentuosi in azione a Hollywood. In più sembra che con questa pellicola riesca a mettere a confronto l’universo del suo penultimo film, glaciale e frenetico, con quello di “Seven”, inquietante, spietato e talvolta tendente all’horror. Da non dimenticare sono inoltre i titoli di testa, accompagnati dalla cover di “Immigrant Song” cantata da Karen O degli Yeah Yeah Yeahs: probabilmente un inizio così accattivante a livello grafico non lo si vedeva dai tempi di “Casino Royale”.
FF: Fincher non si è mai privato della computer graphics e non la abbandona di certo in questo ultimo lavoro. Ritroviamo in “Millennium”, come in altre opere a partire da “Fight Club”, una sequenza titoli appositamente creata (sempre mediante effetti computerizzati) su richiesta del regista che in questo caso afferma di aver voluto rappresentare l’inferno che Lisbeth vive dentro di sè, dato che durante il film il personaggio non ne parla mai. Peccato che, per come è stata realizzata, non fornisca niente di comprensibile. In “Millennium” la regia di Fincher non ci mostra nulla di nuovo, nessuna maturazione tecnica rispetto a pellicole di qualche anno fa. Si può tranquillamente affermare che si, mantiene lo stile cinematografico del regista. Ma questo fenomeno è solo il risultato di anni e anni di ricerca estetica arrivata al suo culmine, oppure si tratta di un blocco dello stile o (peggio ancora) di una sorta di “pigrizia creativa”?
3-MEGLIO QUESTO O L’ORIGINALE?
GL: Il film svedese a mio avviso era caratterizzato da uno stile anonimo e televisivo che rendeva le forti vicende del libro di Larsson piatte e senza quella profondità che richiedeva il passaggio a un medium visivo. Con Fincher siamo veramente su un altro pianeta! A testimoniare quest’affermazione basterebbe anche solo la presentazione dei paesaggi vasti e desolati della Svezia e i flashback –non presenti nel ‘vecchio’ film- con il colore ipersaturato e una recitazione sospesa, quasi brechtiana. Anche sul piano delle interpretazione abbiamo un netto salto in avanti. Da una parte abbiamo una Noomi Rapace tosta e punk, dall’altra abbiamo una Rooney Mara che non si dimentica di mettere in risalto anche il lato fragile del suo personaggio. E a dirla tutta io nel film originale non ricordo Uno, ma dico Un Attore Maschile Decente. Qui abbiamo Daniel Craig, Christopher Plummer e Stellan Skarsgard, per dirne alcuni, e la differenza è tanta. Poi la musica di Trent Reznor & Atticus Ross è ancora una volta Eccezionale. Non ricordo nell’originale una musica degna di nota.
FF: indubbiamente l’originale. Per una lunga serie di ragioni (per chi le volesse approfondire: https://www.filmforlife.org/millennium_uomini_che_odiano_le_donne_versioni_a_confronto-2031.htm). In questo breve confronto credo sia solo il caso di dire che la versione statunitense è assolutamente distante dalla sensibilità nordeuropea: un romanzo svedese adattato da degli americani, con il loro modo di intendere il cinema e la narrazione in generale, non può generare nulla di buono, soprattutto se lo si fa con il solo scopo del lucro. Insomma, non sto costringendo il pubblico a non andarlo a vedere, semplicemente penso che si debba sempre tenere a mente che una versione originale esiste già e non deve essere oscurata.
SCRITTO DA FABIOLA FORTUNA E…