RIPARTE LA SAGA FANTA-HORROR CON POCA VENA E ANCOR MENO IDEE
Sotto terra. Così era iniziata la saga di Underworld, il cui nome inglese significa esattamente ciò che accade al di sotto del suolo calpestato, un mondo oscuro e pericoloso. Dove proliferavano, all’insaputa degli umani, due razze da secoli in lotta, vampiri e lycan, entrambi un virus per la “nostra” specie. Poi la grande rivelazione, la necessità commerciale di fare sequel e la mancanza sul mercato di due figure storiche nel panorama fanta horror aperto da “Resident Evil” e cloni ha innescato nella produzione capeggiata dall’ideatore ( regista del primo episodio, il migliore, nonché all’epoca marito della protagonista) Len Wiseman l’idea di riavviare la saga. Total reboot.
E allora ecco di nuovo in pista la sexy felin-vampira Selene, alias Kate Beckinsale, indossare il latex nero in qualità di agente di morte e combattere per la propria sopravvivenza, in un interludio violento razza contro razza, esseri ibridi annessi in una realtà a viso scoperto: “Underworld – Awakening”.
Un film che, vi anticipo subito, si fa guardare per il gusto di genere, ma è veramente un copia incolla di sé stesso e di altre pellicole sul tema meglio confezionate, seppur poche. Il problema di fondo sono chiaramente le idee e quando queste scarseggiano nessun prodigio tecnologico può sostituire il cuore di un prodotto, tant’è che si arriva col fiato corto a furia di combattimenti selvaggi spalmati su circa 60 degli 88 minuti previsti. Troppo pochi per dare nuova linfa al filone, troppi per raccontare da un angolatura vampiresca una storia esile esile, per non dire telefonatissima.
La regia dinamica prova a sovvertire qualche regola, pescando nel più variopinto panorama dei videogiochi, ma oltre non andiamo e i brividi da zanne feroci spesso rimangono relegati nell’angolo della memoria, tra orchi e baubau…altrochè licantropi giganti e creature di samariana memoria.
Selene si batte con furia e ardore per capire come mai, dopo essere rimasto criocongelata per 12 anni, non ha più tracce del suo amato Michael Corvinus, ultimo erede di una lunga dinastia di umanoidi primordiali. Naturalmente il Governo ha messo in quarantena molte aree e i toni cupi indicano subito la rotta da percorrere. Alla fine, però, la storia di lei prevale sulla morale spicciola nella guerra per il predominio super razziale, aprendo nuovi sbocchi per un fight club tra immortali che non ha assolutamente più niente da dire.