DECISIVI GLI SCONTRI SULLA NOMINA DEL NUOVO DIRETTORE ARTISTICO
Il cda in programma nella mattinata si è concluso con un esito previsto e considerato ormai certo. Pier Luigi Rondi lascia la presidenza della Fondazione Cinema per Roma e del Festival Internazionale del Film di Roma dopo quasi quattro anni al timone di comando. Una decisione che era nell’aria dopo lo stallo in consiglio di amministrazione sulla conferma di Piera Detassis come direttore artistico del Festival. Un intoppo dovuto alle pressioni del Comune di Roma e della Regione Lazio, Gianni Alemanno e Renata Polverini, per interderci, sul nome di Marco Muller; deus ex machina del Festival della Laguna, da pochi mesi sul mercato dopo la fine del mandato in Biennale.
La nostra redazione in passato non aveva mancato di puntare il dito contro Rondi, reo, a nostro parere di rappresentare un scelta non al passo coi tempi, per elementi anagrafici in primis, e per una impostazione poco aperta alle nuove frontiere del cinema. Negli ultimi anni però il Festival di Roma era riuscito ad ottenere risultati importanti, contrapponendosi prepotentemente al ben più affermato Festival di Venezia e raggiungendo una identità chiara e definita. Merito indubbiamente del lavoro svolto dalla Detassis. Ora, nel momento in cui si sentiva il bisogno di una sua riconferma, se non per un altro quadriennio almeno per un’altra edizione, per logiche politiche piuttosto che artistiche ci si ritrova, momentaneamente, con un doppio posto vacante. Il nome che circola in queste ore per il possibile sostituto è quello di Paolo Ferrari, ex presidente Warner.
Una candidatura che quasi sicuramente porterebbe alla nomina di Muller come nuovo direttore artistico, nel segno di un rinnovamento completo. Ma a parere di chi scrive il vero rinnovamento sarebbe stato nel segno di un nome nuovo e magari fuori dal circuito, ma con competenza e capacità per portare il Festival ad un successo ancora maggiore.