IL FILM RIVELAZIONE DEL FESTIVAL DI VENEZIA CHE METTE IN SCENA LA NUOVA CRIMINALITÀ
In francese là-bas significa “laggiù” e si usa per indicare la distanza che separa l’uomo da qualcosa. Il regista napoletano Guido Lombardi sceglie di intitolare così la sua opera prima, il suo esordio nel mondo del cinema; un esordio a tinte forti, che sceglie come tema la criminalità. Il fenomeno è però visto dagli occhi degli immigrati.
La sceneggiatura di “La-bas, educazione criminale” è basata sui fatti accaduti a Castel Volturno nel 2008: il clan dei Casalesi uccide barbaramente sei immigrati come atto d’odio razziale e non solo: si tratta anche di un atto di rivendicazione del monopolio mafioso dei traffici illegali, che i “nuovi arrivati” sembrano minacciare.
Presentato al Festival di Venezia 2011, il film ha ottenuto diversi riconoscimenti tra cui il Leone del futuro – Premio opera prima Luigi De Laurentiis e il Premio del Pubblico Kino. Non si tratta però di un film propriamente “criminale”, né troppo ancorato al filone dei mafia movie, bensì una storia densa di drammaticità e umanità, offertaci da un punto di vista sicuramente insolito. L’effetto che il film farà sul grande pubblico lo vedremo dal 9 marzo; nel frattempo Lombardo si “accontenta” del plauso della critica.