ORGANIZZAZIONE ALLO SBANDO E FAVOLE RACCONTATE ALLA STAMPA: DOVE SI NASCONDE LA VERITÀ?
C’era una volta un re, che aveva tre figli: due erano accorti e giudiziosi, ma il terzo parlava poco, era ingenuo, e lo chiamavano solanto il Grullo. Quando i re diventò vecchio e debole e pensò alla sua fine, non sapeva quale dei figli dovesse succedergli nel regno. Comincia così la fiaba de “Le tre piume” e ben si adatta al contorno favolistico che si sta creando attorno al regnoincantato del Festival del Film di Roma. Internazionale, è chiaro. Chi succederà al tanto ambito regno?
Tra nomine fantasma, riunione rimandate e cartellone ancora tutto da inventare ci vorrà una magia per far partire il carrozzone festivaliero il prossimo ottobre. O novembre? La confusione regna sovrana, intanto, tra indiscrezioni e smentite, ciò che è sicuro è l’ennesima polemica che ruota attorno all’Organizzazione, con la presunta nomina di Marco Muller alla direzione artistica a tener banco.
A scatenare l’inutile putiferio sarebbero le pretese economiche che l’ex capoccia di Venezia avrebbe avanzato per assumere il controllo della kermesse romana. Voci, però, smentite dal sindaco Gianni Alemanno, che ribadisce come lo stallo sia dovuto al consiglio d’amministrazione. .
Tutti negano, Alemanno nega, gli intervistati negano, le parole giammai e impossibile che spopolano nei dizionari web e nelle scuole di periferia. Questo negazionismo senza eguali danneggia tutti e fa perdere di credibilità all’evento già sul bilico della cancellazione. Insomma, il solito putpurrì all’italiana che rischia di trasformare una manifestazione artistica in un inutile sfoggio di poltrone e belle facce. Francamente non ne possiamo più.
Non possiamo dimenticare che la nomina di Paolo Ferrari a Presidente è conseguenza di pressioni politiche e, come possiamo immaginare, dove c’è politica troviamo confusione e inadeguatezza. Riusciranno stavolta i nostri eroi a rifuggir tal luogo comune? Perché è evidente che c’è del marcio in (via) Danimarca…
