ANALISI LUCIDA, COINVOLGENTE E ANCHE FURBA DI UNA FIGURA DI GRANDE IMPATTO SOCIO-POLITICO
Democrazia al potere. Chi è Aung San Suu Kyi? È “The Lady”, premio Nobel per la pace nel ’91. Il film del regista francese Luc Besson ha un grande merito, cioè narrare una storia e trasmettere un messaggio, quello della Non Violenza, che la protagonista ha condotto con una resistenza encomiabile, raccontando una figura fragile e allo stesso potente. Come l’intera pellicola, che si pone a metà tra il dramma politico del popolo birmano, sottomesso a uno dei regimi più brutali del mondo e il dramma umano di San Suu Kyi.
La sua storia inizia, quando, a soli due anni, ha dovuto subire la violenza dei militari birmani che uccisero suo padre, il generale Aung San, leader della lotta indipendentista birmana. Da quel momento in poi il suo Paese finì nelle mani del violento regime birmano. Così quando lei dopo aver studiato in Inghilterra, sposato un inglese, il professore universitario Michael Aris, da cui ebbe due bambini, dovette tornare in Birmania per l’aggravarsi delle condizioni di salute della madre, riprese in mano la causa politico e morale che il padre era stato costretto ad abbandonare. Una lotta che porterà avanti con l’aiuto del suo popolo e della sua famiglia.
La fedeltà familiare e la vocazione a preservare i diritti delle comunità sono i valori che l’accompagnano e la sostengono in una lotta non violenta che è realmente difficile da immaginare. Il film di Besson, ci permette dunque di conoscere una storia necessaria a ognuno di noi per credere nella forza dell’umanità e nel valore della nostra libertà. Il ritratto della Lady è accurato e intimista, ma anche carente nell’aspetto storico-politico, ma, furbizia a parte, presenta una buona sceneggiatura composta da un lavoro certosino di ricostruzione, una bellissima fotografia, e un’interpretazione intensa di Michelle Yeoh, simile in tutto alla Lady e di David Thewlis, un marito premuroso e intelligente.
Una parola a parte va spesa per le musiche originali, composte da Eric Serra, il quale, solo attraverso la sua straordinaria musica, è riuscito ad esprimere il peso storico di questa piccola, sensibile, gigantesca (figura di) donna.