American pie ancora insieme: recensione film

L’ULTIMO MORSO RIMANE SEMPRE IL MIGLIORE. ANCHE QUESTA VOLTA?

Insieme con i barbecue del 4 luglio, la domenica del Superbowl e la notte magica del prom, vi è nella tradizione nazional popolare americana un altro appuntamento immancabile: la reunion liceale.  Ancora prima delle fantomatiche cene di classe organizzate a mezzo Facebook, tutti gli ex studenti di una qualsiasi High School d’oltreoceano, abbandonati i banchi di scuola, si davano appuntamento dopo 10 anni.

“American Pie: Ancora insieme”, prende spunto proprio da questo must della cultura stelle e strisce per riportare sul grande schermo, a ben tredici anni dal primo episodio Jim, Michelle, Oz, Kevin e naturalmente Stifler. I tempi trascorsi a lezione nelle mura della locale East Great Falls sono però ormai un semplice ricordo…

E se in passato i nostri eroi avevano incontri ravvicinati con torte alle mele, calzini bianchi sospetti e padri troppo spesso invadenti, i ragazzacci che avevamo lasciato alle prese con i primi tormenti amorosi e con il tabù dei tabù: la verginità, ora sono persone mature. Ognuno ha intrapreso un proprio percorso di vita e tra matrimoni a basso livello di libido, il successo legato ad un programma di ballo, una presunta vita all’avventura in giro per il mondo e una carriera da architetto, gli inseprabili amici di infanzia non si incontrano da troppi anni.

La reunion organizzata per la classe del 1999 diventa così il pretesto per ritrovarsi e tirare le somme sulle proprie esistenze: valutare quanto si è stati in grado di realizzare dei propri sogni e cercare di dare una sterzata per un percorso andato fuori dai binari. Unico promemoria? Tenere fuori dalla rimpatriata quel vulcano in piena di Stifler per evitare eventuali e prevedibili danni collaterali, che puntuali si verificheranno con la comparsa in scena dello stesso.

La visione di “American Pie: Ancora insieme” è un vero e proprio tuffo emozionale nei ricordi per tutta una generazione di giovani, quella degli anni ’80, cresciuta con il mito delle feste liceali targate USA e che nel tempo ha creato un vero e proprio rapporto di fidelizzazione con i protagonisti di questa saga. Non si può infatti definire altrimenti questo prodotto giunto al quarto appuntamento e capace di creare un vero e proprio filone cinematografico, imitato in tutte le salse negli ultimi anni e genitrice di numerosi spin-off. Un successo basato tanto sulle storie comuni, quanto su una comicità diretta e senza troppi fronzoli anche e soprattutto su un tema delicato come quello della sessualità.

Il film si caratterizzata per l’impronta decisamente al maschile delle trame, tant’è che un personaggio chiave come quello di Michelle, centrale negli episodi precedenti e interpretato da un attrice comica di successo come la Alyson Hannigan di How I Met Your Mother, sia qui relegato a ruolo di pura comparsa. I quattro amici si ritrovano per un week end all’insegna del divertimento ed è la loro voglia di provare ad essere quelli di un tempo che li metterà nuovamente nei guai.

ln verità poi, il vero motore del film, così come nei precedenti, risultano ancora una volta i duetti tra gli attori Jason Biggs e Seann William Scott alias Jim e Stifler. Invecchiati sullo schermo, ma non nella capacità di creare situazioni al limite del grottesco, ancora in grado di strappare momenti di pura goduria comica. Non a caso i due figurano anche come produttori esecutivi della pellicola, sicuri, evidentemente, del successo che ancora una volta il pubblico riserverà ai loro alter ego sullo schermo

 

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Onnivoro cinematografico e televisivo, imdb come vangelo e la regia come alta aspirazione.
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