Corman’s world: viaggio nel cinema di roger

UN RACCONTO SULL’INDUSTRIA DEI FILM ‘BRUTTI’ E SULLA VISIONE DEL GRANDE RIBELLE DI HOLLYWOOD

Anche i cinefili più accaniti e intellettuali si saranno divertiti almeno una volta a vedere un film di genere Brutto, di quelli tecnicamente fatti male, col sangue rosso acceso, uomini vestiti da mostri di poliestere e i dischi volanti tirati da fili ‘invisibili’. Pur essendo realizzati con l’intento di spaventare, sono film che visti oggi fanno ridere e a volte fanno venire perfino tenerezza. Tra i più grandi sostenitori di quest’industria c’è un regista che col passare degli anni è stato acclamato come un Maestro fino ad ottenere l’Oscar alla Carriera: Roger Corman.

Come ha fatto? Parliamo di un cineasta che ha diretto titoli come “Il mostro del pianeta perduto”, “La legge del mitra” o “Il vampiro del pianeta rosso” e ancora adesso produce pellicole di serie B (o C) dove il sangue scorre a fiumi, in stile “Piranha”. Eppure tra questi titoli c’erano autentici capolavori come gli adattamenti di alcune opere di Edgar Allan Poe, “La tomba di Ligeia” e “The fall of house of Usher” su tutti, o drammi sociali ancora potenti come “L’odio esplode a Dallas” sulla difficoltà degli adolescenti afroamericani a integrarsi nelle scuole statunitensi negli anni’50.

Eppure il nome di Roger Corman oggi non dice molto ai più. Quale miglior occasione di riscoprire il suo folle universo se non partendo dall’opera prima di Alex Stapleton dal titolo “Corman’s World – Exploits of a Hollywood Rebel”!

Il film parte dal dietro le quinte di una delle ultime produzioni del regista, ottantenne, ma ancora attivissimo, dal titolo eloquente, “Crocosaur”, su dei coccodrilli giganteschi assassini. Assistiamo al trucco sui cadaveri, alla ricerca da parte degli assistenti degli esterni da ‘rubare’, fino all’arrivo del Maestro sul set che arriva a borbottare dicendo che bisogna andare più veloci con le riprese. E via col flashback. Attraverso interviste, nuove e di repertorio, ci viene spiegato l’inizio dell’Impero di Corman, di come sia riuscito a fare film in poche settimane (se non addirittura giorni), puntando principalmente a un target adolescenziale, il tutto raccontato con la passione di chi ha voglia di imparare, come uno studente di cinema in vena di fare lui stesso film come “I selvaggi” o “Il massacro del giorno di San Valentino”, che non hanno per niente l’aria di opere realizzate in fretta con budget ridicoli. E da qui sentiamo testimonianze di star come Jack Nicholson e Robert De Niro che da Corman sono state lanciate nell’Olimpo dei più grandi.

Per chi insomma è appassionato di questo tipo di cinema, “Corman’s World” arriverà come un dono dal cielo, un piccolo capolavoro destinato a stimolare ancora di più chi vuole entrare nel mondo del cinema non dalla porta d’ingresso, ma dall’entrata destinata al personale delle pulizie. Per dirla chiara è un lavoro che porterà menti deviate a creare piccoli lavori da mettere su youtube su mostri assassini, rapinatori ribelli e chi più ne ha più ne metta. C’è da aggiungere che anche gli appassionati di storia troveranno numerosi stimoli specialmente quando attraverso filmati di repertorio ci vengono proposte immagini di contestazioni studentesche che in un certo senso Corman aveva anticipato nei suoi film sugli adolescenti ribelli e deviati.

Ma la perla arriva quando assistiamo alla fine dell’Impero dei film di Serie B, quando non si arriva più a competere con i film delle major che raggiungono budget oltre i 30 milioni. Il regista a cui è dedicata la pellicola ci offre la sua visione, piccata come sempre: come si possono spendere così tanti soldi per dei film d’intrattenimento, quando nelle città ci sono dei quartieri in via di distruzione senza alcuna tutela da parte del governo? Effettivamente non ha tutti i torti…

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