TRATTO DA UN RACCONTO BREVE DELLO SCRITTORE DIVENTA COMMEDIOLA POCO ORIGINALE
L’accostamento tra l’autore inglese Nick Hornby e il cinema non è di certo nuovo, infatti già tre dei suoi romanzi sono diventati film e lo stesso Hornby ha firmato la sceneggiatura di “An Education” pellicola apprezzatissima dalla critica. “È nata una star” più che un vero e proprio romanzo è un racconto lungo dell’amatissimo autore britannico, una chicca della sua produzione letteraria che racconta dell’equilibrio turbato di due genitori, Lynn e Dave, dopo la scoperta che il loro figlio Mark, ragazzo normalissimo e all’apparenza privo di qualsiasi talento, è una pornostar.
L’argomento trattato nel libro che avrebbe potuto sfociare in facili e inutili volgarità viene invece trattato dall’autore di “Alta fedeltà” con delicatezza e ironia e diventa pretesto per focalizzare l’intero racconto sul rapporto genitori-figli e sulla futilità di tanti tabù che questo rapporto spesso sembra avere quando l’argomento da trattare è il sesso.
Il film tratto dal breve racconto di Hornby è tutto italiano e vede come protagonisti Rocco Papaleo, Luciana Littizzetto e il giovane figlio di Sergio Pietro Castellitto. Del libro di Hornby in questa trasposizione tutta italiana, oltre alla scoperta che da inizio a tutta la vicenda, rimane ben poco. Se nella prima parte situazioni divertenti e non banali tentano di non sfociare nella più becera volgarità, nella seconda parte il centro del film diventa la “grande dote” del ragazzo pornostar e la domanda che ne deriva e per colpa della quale il film si lascia cadere nella banalità è: da chi il giovane avrà ereditato la sua “virtù”?
E tutto ciò che rimane è una commediola dal bello spunto, ma decisamente incolore.