L’ESORDIO AL CINEMA DI FRANÇOIS OZON: UN RACCONTO SURREALE E GROTTESCO!
Correva l’anno 1998 e François Ozon aveva appena 31 e si stava imponendo nel mondo della cinematografia francese, grazie ad alcuni cortometraggi che avevano fatto crescere l’interesse verso quello che da molti è stato subito considerato l’enfant prodige di Francia. Il suo primo lungometraggio, “Sitcom – La famiglia è simpatica”, ha avuto poi il merito di portarlo subito sulla cresta dell’onda, con critica e pubblico entusiasti del lavoro di questo nuovo regista, che lo trasforma subito in uno dei nuovi autori del cinema francese.
“Sitcom – La famiglia è simpatica” è stato presentato al Festival di Cannes nella sezione “Settimana Internazionale della Critica” e come si capisce fin dal titolo, il regista cerca di ricreare delle situation comedy (sit-com) americane, che sono famose per porre l’attenzione sulle vite delle famiglie borghesi statunitensi, costellate da un facile umorismo. Ma il film di Ozon non è un film comico, piuttosto, fin dalla sua prima apparizione dietro la macchina da presa, il regista pone le basi di quello che sarà il suo stile cinematografico dai toni surreali e grotteschi.
La pellicola racconta di una allegra famigliola che vive in una lussuosa casa di campagna. Il padre torna a casa un giorno con un piccolo ratto bianco, che scombussolerà la vita di tutti. L’innocuo animaletto infatti ha solo effetti negativi sui 4 componenti della famiglia, facendo venir fuori dai singoli personaggi tutti i loro lati più oscuri e nascosti. Il figlio maschio ad esempio annuncerà la sua omosessualità e, da mite, si trasformerà, praticando sempre di più orge e seguendo solo la via della perdizione; la figlia tenta il suicidio, gettandosi dalla finestra, rimanendo paraplegica e mostrandosi desiderosa di pratiche sadomaso con il proprio fidanzato; la madre tenta di sedurre il figlio per guarirlo dall’omosessualità: ed infine il padre che diventerà pazzo. Il declino morale di questa famiglia di periferia è il modo con cui Ozon si presenta al mondo della settima arte. Un film certamente ben strutturato, particolare a tratti divertente, che però difficilmente riuscirete a vedere dato che è praticamente impossibile trovare una copia in italiano.