Roma e torino: festival a confronto

ROMA FILM FEST CONTRO IL TFF, UNA BATTAGLIA ALL’ULTIMO FILM. CHI HA RAGIONE?

Diciamocelo: il grottesco dopo un pò stufa. Bene, la situazione è diventata tale che ulteriori dichiarazioni e polemiche da rotocalco sono ormai insostenibili per chiunque, dannose per l’ambiente di lavoro, nocive per la salute di chi vive a pane e cinema. A che punto siamo, vi starete chiedendo, ora che le date dei due festival “rivali” sono ufficiali, ci siamo interrogati sul loro effettivo valore. Da che parte stare dipende da voi e dal buonsenso di chiunque legga queste righe…

1. Roma con Muller al suo splendore?

DAVIDE MONASTRA: Con Marco Muller, dopo l’ultima scadente edizione, certamente il Festival Internazionale del Film di Roma troverà finalmente la sua direzione. Muller ci ha promesso, fin da quando si è sentito direttore artistico in pectore, di realizzare un piccolo Sundance Film Festival all’italiana: staremo a vedere se ci riuscirà, anche se difficilmente Roma brillerà anche con Muller.

SIMONE BRACCI: Ne sono convinto, specialmente considerando che l’idea base di Roma era essere una festa per il pubblico, poi già snobbata dopo un anno e mezzo. Ora l’elite si unirà al “pueblo” e vedrete come questo farà la differenza, rivalorizzando la città e i suoi spazi, con i cittadini al centro del discorso internazionale.

 

2. Torino soffrirà la concorrenza?

DM: In quale Stato si realizzano due Festival in due delle città più importanti a distanza di 7 giorni? La risposta è semplicissima: NESSUNO, solo in ITALIA! Roma ha giocato sporco per quanto riguarda le date e certamente il Festival del Cinema di Torino, che non ha mai goduto di popolarità tra i media italiani, ne risentirà, anche se quest’anno si tratta della 30esima edizione e quindi forse tutti quanti gli amanti del cinema dovrebbero pensare a premuore il TFF piuttosto che un festival, come quello romano, che ancora non ha trovato nemmeno la sua strada e non si sa se mai la troverà, a differenza del TFF che si è sempre distinto per la qualità dei titoli proposti.

SB: Forse in quanto a spazio sui media, ma per il resto ormai è una realtà talmente consolidata che di certo non saranno date ravvicinate a minarne la qualità del lavoro svolto sinora. Torino ha una sua indipendenza forte e il Festival di quest’anno, escluse le polemiche da rotocalco, dimostrerà ancora una volta questo assunto. Essento il TFF un atollo ideale per un certo di cinema italiano e non solo.

 

3. Si può creare una triade Ve-Ro-To?

DM:
Non sarebbe male se i tre Festival di Cinema che si tengono in tre importanti città riuscissero a realizzare un patto di non belligeranza tra di loro. Il problema è che in questi anni Venezia e Torino non si sono mai fatti la guerra, dato che sono due manifestazioni cinematografiche totalmente diverse. Ma Roma? Roma ha sempre messo i bastoni tra le ruote a tutti (forse non ricordate che cosa pensava di Roma Marco Muller un paio di anni fa). A questo punto verrebbe da pensare che forse la soluzione migliore, per avere tre festival così importanti in Italia, sarebbe quella di spostare Roma in un altro periodo, magari tra fine febbraio ed inizio marzo, quando di festival, in giro per il mondo, ce ne sono davvero pochi.

SB: Roma si è inserita a forza nel panorama autunnale con una mission da cui poi si è discostata seguendo ad ogni costo il dio quattrino. Ora, davanti a sé c’erano due scelte: chiudere o rinnovarsi in grande. Con Muller il secondo passo è stato scelto, ora la convivenza deve esistere in maniera armonica e produttiva per il cinema italiano all’estero e per la nostra grande tradizione. Farsi la guerra tra poveri non ha senso.

 

4. Chi è più adeguata allo scopo festivaliero?

DM:
Se per festival si intende glamour e red carpet, è ovvio che a questo scopo è più adatto il Festival di Roma, non fosse altro che per una questione di budget. Roma per il suo festival ha messo sul banco 12 milioni di euro, mentre il TFF sarà realizzato con appena 2 milioni di euro. Però, se per festival intendiamo una vetrina per opere d’arte cinematografica, in cui è più importante il film rispetto al contorno, allora Torino batte Roma 6-0, 6-0, 6-0, giusto per avere un paragone tennistico!

SB: In questo senso, se Muller manterrà intatte certe promesse e garanzie, Roma vince ai rigori. Perché ha lo scenario più adatto e una città che, nonostante la coltre di nubi produttiva, vive e lavora sul cinema fino all’ultimo centesimo. Chiaro che il budget poi fa la differenza…

 

5. Potranno mai coesistere?

DM:
Fin quando a Roma non capiranno che non si va avanti per subdoli “giochetti”, i due Festival si daranno sempre battaglia, ottenendo solo una cosa: sminuire il valore di entrambi, facendo fare una brutta figura a tutto il cinema italiano nel mondo.

SB: Se cominceranno a lavorare senza pestarsi i piedi senza dubbio ne beneficeranno entrambi, quel che è certo che così tanti festival non sono estremamente necessari per il tipo di produzione e ricezione di pubblico che circola nel nostro paese. Perciò questo sarà un fondamentale banco di prova per tutte e due le realtà.

 

6. Nella diatriba, chi ha ragione: Roma o Torino?

DM: Senza dubbio alcuno: TORINO! Le date del TFF 2012 sono state comunicate all’indomani (e non è un modo di dire, ma proprio il giorno dopo) la chiusura del TFF 2011. Come potevano mai immaginare a novembre 2011 Gianni Amelio e gli organizzatori del Torino Film Festival che a Roma erano in corso giochetti di palazzo per cercare di “eclissare” il loro Festival? A Torino va tutto il nostro in bocca al lupo per la 30esima edizione, la nostra stima e l’incoraggiamento, nella speranza che si possa realizzare una kermesse evento che celebri degnamente i 30 anni di uno dei festival più importanti d’Europa!

SB: Forzando un po’ la mano, direi Roma. Torino non deve sentirsi minacciata dall’esterno, ma pensare internamente al suo programma e lavorare sodo per essere sempre, com’è, al top dei festival mondiali. Roma, dal canto suo, dovrà saper gestire la situazione con maggiore tatto e con rinnovata perizia strategica. Anima e corpo di un progetto che se non decolla fallirà clamorosamente.

SCRITTO DA SIMONE BRACCI E…

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