Ferzan ozpetek: registi che amano l’italia

IN UN DIFFICILE MOMENTO PER IL NOSTRO CINEMA, GRANDI NOMI LO DIFENDONO

La situazione sulla sorte di Cinecittà è gravissima: la lotta tra i dipendenti e gli azionisti che vogliono rendere quel luogo una sorta di parco giochi del cinema è ancora in corso. L’incendio al Teatro 5, pur essendo meno grave del previsto infatti secondo la Cinecittà Studios società guidata da Luigi Abete potrà riaprire già ad agosto,  è stato l’ennesimo scossone in un periodo in cui la sorte di Cinecittà è fragile a partire dalle sue fondamenta.

E mentre da una parte vi sono registi che non si curano di ciò che sta accadendo al tempio del nostro cinema preferendo usare come set altri luoghi, dall’altra vi sono grandissimi nomi che lo difendono a spada tratta.  Tra gli addetti ai lavori che hanno preso seriamente a cuore la sorte di Cinecittà spicca il nome di Ferzan Ozpetek del quale proprio ieri è stata pubblicata su Repubblica.it una lettera d’amore e di rabbia nei confronti degli Studios, che sono stati set di ogni suo film, che ne sottolinea la grandezza e i problemi proprio al fine ultimo di rendere possibile una soluzione.

“Caro direttore,

il mio ricordo di Cinecittà risale agli anni Ottanta, quando facevo l’aiuto regista con Citti, Tognazzi, Risi e tanti altri. Ho fatto lì il montaggio del mio primo film “Il bagno turco”. E ho voluto a tutti i costi Cinecittà, per “Magnifica presenza“, nonostante i costi che erano più alti in confronto ad altri. Ma io sono nostalgico e attaccato alle cose, per me Cinecittà rappresenta il cinema italiano. Ho girato anche “Cuore sacro” proprio nello storico Teatro cinque.

E tutti i miei nove film sono stati sviluppati e stampati dietro quelle mura. Penso che si dovrebbe indagare sul perché è stata privatizzata Cinecittà. Credo che da anni ci sia stato un grande lavoro per arrivare alla fine esattamente ad un progetto di cementificazione dell’area. É come se fosse stata portata pian piano in ginocchio. Io ho fatto di tutto per girare a Cinecittà, ma ci deve essere la possibilità di avere prezzi e servizi migliori. Ho parlato con Beppe Fiorello che ha lavorato recentemente lì in una fiction televisiva e mi raccontava perfino di un’invasione di pulci. 

Se si mettono prezzi alti e non si offre un buon servizio vuol dire che dietro c’è un progetto di trasformazione in qualcos’altro. Sto ragionando ad alta voce, cercando di capire. Ma le maestranze di Cinecittà sono le migliori del mondo e anche per loro bisognerebbe rilanciare questo tempio del cinema. Ho fatto lì “La finestra di fronte”, con dei pittori meravigliosi che hanno riprodotto le pareti di un esterno di un edificio con una maestria eccezionale.

FERZAN OZPETEK”

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