La memoria del cuore: recensione film

ROMANTICISMO DI BASSA LEGA PER LA STAR CHANNING TATUM

Genere: ROMANTICO

Uscita: 25 luglio

Channing Tatum sta senz’altro vivendo il periodo d’oro della sua carriera. Dopo essere stato lanciato qualche anno fa da G.I. Joe di Stephen Sommers, quest’anno ha partecipato a tre pellicole che hanno superato le più rosee aspettative al box-office, tra cui 21 Jump Street ingiustamente ignorato da noi e l’imminente Magic Mike. La memoria del cuore, pessima traduzione dall’inglese The Vow (“la promessa” o “il giuramento”) è stato il primo dei tre successi e per una pellicola del genere l’uscita a San Valentino avrà senz’altro giovato.

Leo e Paige sono felicemente sposati da qualche anno, ma un giorno un brutto incidente manda all’aria i loro progetti. La ragazza infatti pur uscita indenne dall’incidente cancella dalla propria memoria gli ultimi 5-6 anni della sua vita che sono proprio quelli passati con Leo, quando era ancora studentessa di legge e non era ancora passata agli studi d’arte per diventare la scultrice che è. Toccherà a lui cercare di farle ricordare i momenti di passione che hanno vissuto insieme e far capire alla donna chi è veramente.

Quando qualcuno scrive una storia del genere si ha sempre una certa impressione di deja vù. In questo caso verrebbe da pensare a 50 volte primo bacio, ma immagino che anche da altre parti l’elemento narrativo dell’amnesia sia stato associato a un film romantico. In ogni caso qui l’amnesia, i sentimenti e le emozioni passano in secondo piano. Come nei pessimi adattamenti dei libri di Nicholas Sparks (l’ultimo è stato Ho cercato il tuo nome), in questo film drammi familiari da “soap opera” sono accompagnati a momenti in cui i protagonisti pronunciano frasi che sembrano uscite direttamente dai Baci Perugina.

Insomma, ancora una volta ci sentiamo presi in giro da questa corrente di film che sembra la risposta statunitense al nostro Moccia (ugh!). Quanto ai personaggi, Tatum fa il pacioccone, muscoloso in fondo tenero che farà innamorare migliaia di diciassettenni e Rachel McAdams tanto carina, ma anche parecchio “canina” esibisce il suo repertorio standard di sorrisi ammiccanti e occhi lucidi visto ne Le pagine della nostra vita. Fortunatamente ci sono anche i mefistofelici genitori di lei, interpretati dai sempre bravi Sam Neill e Jessica Lange, ma ovviamente non basta il loro sforzo a salvare la pellicola. Il regista Michael Sucsy andrebbe messo nella lista nera dei registi da Non tenere d’occhio. D’altronde in una pellicola ad alto tasso zuccheroso come questa sembra concentrarsi più sui rossetti della protagonista femminile e sulla lacca nei capelli di Tatum che altro. Peccato, perché almeno certi elementi come il fatto che la ragazza sia tornata al periodo più convenzionale della sua vita, quando viveva ancora con i suoi ed era sulla diretta via per fare l’avvocatessa, potevano essere sfruttati meglio da un buon regista e un ottimo sceneggiatore. 

Se siete proprio in cerca di film romantici riusciti forse siete ancora in tempo per vedere l’ottimo Un amore di gioventù in sala da giugno. Da questo film invece è meglio tenersi alla larga.

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