IL REGISTA VINCITORE DEL PREMIO JAEGER LECOULTRE GLORY FILMMAKER PRESENTERÀ AL LIDO IL SUO DOCUFILM
Il Jaeger-LeCoultre Glory to the Filmmaker della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è un premio che, secondo il regolamento, viene assegnato a “una personalità che abbia segnato in modo particolarmente originale il cinema contemporaneo”.
Quest’anno l’ambito premio verrà consegnato la sera del 31 agosto al regista Spike Lee (che al Lido non è nuovo essendo stato due volte in Concorso, nel 1990 con Mo’ Better Blues e nel 1995 con Clockers, e due volte Fuori Concorso, nel 2004 con She Hate Me e nel 2005 con l’episodio Jesus Children of America del film All The Invisible Children. Avendo partecipato nel 1997 col documentario 4 Little Girls in Officina veneziana; nel 1998 con He Got Game in Notti e stelle; nel 2001 col documentario A Huey P. Newton Story in Nuovi territori; nel 2006 col documentario premio Orizzonti Doc When the Levees Broke: A Requiem in Four Acts e facendo parte nel 2004 della Giuria internazionale del Concorso) il quale presenterà per l’occasione e in anteprima mondiale il suo nuovo documentario Bad 25 girato per celebrale il 25mo anniversario di Bad il settimo album del Re del Pop Michael Jackson e l’ultimo che vide la sua collaborazione con Quincy Jones.
Lo stesso Lee ha detto che il suo docufilm vuole mostrare “cose di Michael che nessuno aveva mai visto prima. È un lungometraggio celebrativo della venticinquesimo anniversario dell’uscita dell’album Bad, che seguì il successo planetario di Thriller, l’album più venduto di tutti i tempi”.
Il regista, amico di Jackson, per far nascere il film ha avuto accesso a tutto il materiale inedito dell’artista “lui aveva registrato circa 60 demo per Bad, intendo 60 brani, e solo 11 sono stati inseriti nell’album finale. Facciamo quindi sentire alcuni brani che nessuno aveva mai ascoltato prima, mai pubblicati ufficialmente” racconta Spike Lee che, anche tramite interviste a personaggi del calibro di Maria Carey e Kanye West, ricostruisce “il dietro le quinte” del mai dimenticato Michael ammettendo di essere stato anche un suo grande ammiratore: “sono nato un anno prima di Michael e l’ho sempre ammirato. Quando era nei Jackson 5 e aveva la capigliatura afro, me la sono fatta crescere anche io”.
(25 agosto 2012)