Elles: recensione

JULIETTE BINOCHE E LE STUDENTESSE PROSTITUTE: TANTO SESSO E IL RITORNO DELLA FELLATIO-MANIA NEL NUOVO FILM HOT

GENERE: Drammatico/Erotico

USCITA: 28/09/2012

C’è poco da fare: quest’anno è stato l’anno che ha segnato la riscossa del cinema francese a livello internazionale. E non parlo solo del successo di The Artist e Quasi Amici, ma anche di piccoli film che si sono affermati all’attenzione della critica e dei maggiori festival come La guerra è dichiarata e Un amore di gioventù. Ahimé, non tutti i lavori dei nostri ‘cugini transalpini’ possono inserirsi nella stessa linea d’onda di quelli sopra citati: è anche il caso di Elles.

L’obiettivo è senz’altro coraggioso: raccontare le vicende di due studentesse che un po’ per gioco, un po’ per necessità economica, si danno alla prostituzione, il tutto filtrato attraverso lo sguardo di una giornalista in carriera (Juliette Binoche), con cui noi spettatori dovremmo entrare in empatia fin dal primo momento –cosa che puntualmente non accade-.

Il film non convince, a cominciare dalle tanto chiacchierate scene hot che dovrebbero attirare l’attenzione, fin dal trailer. Parliamone. Ci sono due atteggiamenti prevalenti nel girare scene di sesso: c’è l’atteggiamento esistenziale che coglie la disperazione di un personaggio, come nel caso del film con Michael Fassbender Shame; oppure c’è chi riesce a cogliere la gioia e lo slancio vitale dell’atto sessuale, come aveva fatto Michelangelo Antonioni con un classico ancora oggi discusso come Zabriskie Point. Purtroppo il lavoro della regista Malgoska Szumowska su questo piano non sembra comunicare nulla: la cineasta polacca piazza la telecamera in posizioni ‘voyeuristiche’ (dietro un muro di vetro o da una porta socchiusa) e riprende scene di sodomia e di fellatio, senza comunicare nulla, al di là dell’atto sessuale in sé. A questo punto uno si chiede: cosa cambia rispetto a un film porno? André Bazin, da sempre contro la ripresa dell’atto sessuale nel cinema, probabilmente si starà rivoltando nella tomba. E se fin qui il film almeno colpisce per le scelte fotografiche, non certamente per i concetti che vuole esprimere (totalmente assenti), da un certo punto in poi è la risata che prende il sopravvento.

Quando la Binoche si masturba, facendo strane smorfie, sembra di essere in un cine-panettone della vecchia tradizione: niente a che vedere con le scene di masturbazione femminile viste in Mulholland Drive e Cigno nero, giusto per citarne un paio. E quando l’attrice premio Oscar si improvvisa di colpo ‘porcona’ nei confronti del gelido marito (l’ottimo Louis-Do de Lencquesaing) si è capito dove Elles vuole andare a parare: replicare l’epoca trionfale della commedia sexy all’italiana. Ma purtroppo ci sono di mezzo l’intellettualismo francese, dialoghi fintamente realisti e concentrazione solo sulla tecnica della macchina da presa e non sulle situazioni proposte dal film, che sfiorano il ridicolo più volte.

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