NELL’ATTESA CHE IL NUOVO FILM DI VON TRIER ARRIVI NELLE SALE ECCO QUALI LUNGOMETRAGGI SONO PASSATI ALLA STORIA GRAZIE AL SESSO
Ancora non sono finite le riprese del prossimo film di Lars Von Trier Nynphomaniac eppure già ha creato scalpore la dichiarazione fatta qualche tempo fa dall’attore Shia LaBeouf in cui ammette che tutte le scene di sesso girate sono reali tanto che il regista si è avvalso, a volte, di veri e propri attori porno. Nonostante dopo le dichiarazioni del protagonista il film sia atteso più per questioni morbose che artistiche Nymphomaniac non è certo il primo che passerà alla storia grazie all’erotismo di alcune scene mettendo in secondo piano tutto il resto.
Ecco i suoi predecessori:
Un uomo da marciapiede 1969
Il film racconta la storia di Joe un giovane texano che si trasferisce nella grande mela con una valigia piena di grandi sogni per poi ritrovarsi a prostituirsi sia con donne che con uomini. Il film è l’esordio cinematografico di Jon Voight e quando uscì la MPAA decise di porre un X-rating per le scene di nudo e di sesso esplicite. X-raiting anni dopo fu messo solo su pellicole di carattere totalmente pornografico. Un uomo da marciapiede è l’unico film che nonostante l’x-raiting vinse un Oscar.
Ultimo tango a Parigi 1972
La storia diretta da Bertolucci racconta di un rapporto impersonale e sadomasochistico tra un vedovo (Marlon Brando) e una giovanissima donna (Maria Schneider). Il film è pieno di contenuti espliciti ma le immagini che sono passate alla storia sono quelle che riguardano la famigerata “scena burro”. La stessa Schneider confessò anni dopo che quella scena non esisteva sul copione e che si trovò in grandissimo imbarazzo a girarla tanto che le lacrime che le uscivano dagli occhi erano vere.
Fenicotteri rosa 1972
Inedito in Italia il film è un vero proprio cult del cinema trash. Il lungometraggio per il suo eccesso (scene di incesto, caprofagia, e molto altri assolutamente voluto è stato vietato in moltissimi paesi quali Norvegia, Australia e Canada.
Laguna blu 1980
Quando uscì il film Brooke Shields era già impressa nell’immaginario erotico grazie a una provocante pubblicità dei Jeans di Calvin Kline in cui lei ammiccante affermava “volete sapere cosa c’è tra me e il mio Calvin? Niente”. Così quando uscì il lungometraggio in cui la Shields gira nuda per tre quarti di film fece scalpore anche perché all’epoca l’attrice aveva solo 14 anni. Le scene di sesso sono provocanti ma non esplicite e, tra l’altro, per maggior parte di esse la Shields aveva una controfigura.
Velluto blu 1986
Il film, considerato un capolavoro dalla critica, è stato reso famoso specialmente dalla scena in cui il protagonista inala senza sosta ossigeno dal suo respiratore per aumentare l’eccitazione nei confronti della protagonista (Isabella Rossellini). In realtà il lungometraggio gira intorno alla nevrosi psicosessuale del protagonista resa straordinariamente da Dennis Hopper.
L’ultima tentazione di Cristo 1988
Scorsese oltre a rappresentare un rapporto tra Dio e Gesù estremamente conflittuale immaginando il secondo non certo del sacrificio che avrebbe dovuto compiere, si prende anche delle libertà sul rapporto tra il messia e Maria Maddalena. I cattolici picchettarono per mesi la Paramount perché il film andasse fuori produzione tanto che fu solo l’Universal, quattro anni dopo, a dare vita a quello che è un capolavoro del cinema.
Basic Instinct 1992
La carica erotica della Stone è valsa 350 milioni di dollari al botteghino. Le scene erotiche nel film sono tantissime anche se la più conosciuta rimane quella “dell’accavallamento” in cui la Stone mostra la sua femminilità più nascosta. Il ruolo di Sharon nel film ha suscitato non poche polemiche dalle femministe che si sono sentite insultate dal suo personaggio.
Kids 1995
Che i pubescenti siano sessualmente irrequieti è un’ovvietà ma che questa irrequietezza venga mostrata sul grande schermo diventa immediatamente polemica. Il film, che mostrava giovanissimi sconosciuti attori, vivere liberamente il rapporto con l’altro sesso è costato a Larry Clarke, lo scatenarsi contro la sua pellicola di numerose associazioni di bigotti genitori. La verità vi fa male, si sa.
Crash 1996
Ora Crash è una serie televisiva ma quando uscì l’idea che qualcuno potesse provare un piacere sessuale dagli incidenti stradali costò al regista, David Cronemberg, moltissimi attacchi non di certo spazzati via ma sicuramente limati dal Premio Speciale della Giuria vinto a Cannes.
Brown Bunny 2003
Se non fosse stato per la scena di sesso reale il film di Vincent Gallo sarebbe sicuramente passato alla storia come un film minimalista e invece il successo l’amplesso gliel’ha assicutato.
L’anticristo 2005
Von Trier con L’anticristo si è beccato la censura dell’MPAA e il pubblico a Cannes nel 2009 il pubblico uscì sconvolto dalla sala definendo il film rivoltante. Nonostante per la distribuzione alcune scene siano state tagliate il giudizio finale rimane il medesimo.
Shame 2011
La pellicola parla di un ninfomane, e fin qui nulla di male, il problema è che ci sono due modi per rappresentare sullo schermo questa patologia: avere un bravo attore che interpreti il ruolo e gestire la cosa dal lato psicologico oppure rendere il tutto con una carrellata di scene esplicite. In Shame McQueen sceglie la seconda strada nonostante la bravura di Fassbender. E il coraggio manca quando l’incesto viene solo sfiorato.
Tra inutili polemiche e film passati alla storia solo per immagini sessualmente esplicite coprendo d’ombra la qualità di certi capolavori non c’è nient’altro da dire che, alla fine, quando si tratta di sesso da grande schermo diventiamo tutti un po’ shame.
(27 settembre 2012)