Iron sky: recensione

POPOLO DI NERD UNITEVI, IL CULT DI TIMO VUORENSOLA ARRIVA

GENERE: Fantascienza/Commedia

USCITA: 11.10.2012

Nazisti sulla luna. Non c’è modo migliore per riassumere il film e per invogliare gli spettatori affamati di ‘trash’ ad andare al cinema. Sul serio: cosa ci puo’ essere di meglio? Ovviamente non si tratta di un film che cambierà la storia del cinema, ma per chi è abituato a horror di serie B e cresciuto con le prime pellicole di Sam Raimi, dove la risata si accompagna a un salto sulla poltrona o un sussulto, il film del finlandese Timo Vuorensola Iron Sky è veramente un ‘guilty pleasure’, come non se ne vedevano da tempo.

In un futuro vicino, la presidentessa degli Stati Uniti (che ricalca fedelmente Sarah Palin) decide di inviare due astronauti sulla luna per lanciare in grande stile il suo nuovo programma elettorale. Purtroppo i due avranno un incontro inaspettato con i nazisti che hanno invaso il lato oscuro del nostro satellite: ora gli esponenti del quarto Reich grazie a uno degli astronauti cominciano a pianificare la tanto agognata rivincita, puntando all’invasione della terra.

Feroce e surreale come poche cose viste di recente sul grande schermo, Iron Sky è il film perfetto per un pomeriggio con gli amici, soprattutto se si vuole qualcosa che non punti sul già visto, capace di divertire, ma anche di essere satirico contro l’istituzione politica statunitense. Il giovane regista Vuorensuola ha grinta e riesce con il suo budget di 7,5 milioni (!) a girare un film spettacolare che non ha niente da invidiare alle sue controparti hollywoodiane. Ovviamente non mancano certi cliché, come l’interminabile battaglia finale e la storia d’amore che serve a illuminare una delle naziste più devote, forse l’unico personaggio con il quale è entrare in empatia fin dall’inizio, nonostante il ‘credo’ politico. Eppure si respira aria fresca fin dall’inizio della pellicola e le risate  –ve l’assicuro- sono tante.

Puntando a parodiare l’immaginario fantascientifico di oggi e del passato e riuscendo a citare tra i vari Philip K. Dick (il suo La Svastica nel sole tratta argomenti affini), Guerre stellari e Cloverfield, IS non potrà che entusiasmare i fan del genere donandogli meno di due ore di sano divertimento.

Il nome del regista purtroppo – Timo Vuorensuola–  alle nostre orecchie non è facile da ricordare, ma l’impressione è che nell’immediato futuro ne risentiremo parlare sempre più spesso. 

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