Marlon brando: divo ribelle

LA VITA, I FILM E LE LOTTE CIVILI DEL GRANDE ATTORE

Recitare è l’espressione di un impulso neurale. È una vita noiosa… Il beneficio principale che ho tratto dall’essere un attore sono i soldi che uso per pagare il mio psicanalista. (Marlon Brando)

Di origini europee, in quanto suo nonno paterno era emigrato dalla Germania, Marlon Brando nacque il 3 aprile del 1924. Diplomatosi all’actor’s studio di Lee Strasberg il suo primo successo teatrale fu del 1947 quando interpretò Stanley Kowalski nel dramma Un tram che si chiama Desiderio di Tennessee Williams, parte che fu sua anche nella versione cinematografica.

Sul grande schermo la sua incoronazione come attore di genere avvenne grazie a Uomini-Il mio corpo ti appartiene di Fred Zinnemann, in cui interpretò un reduce paraplegico nel 1951.

Dal quel momento in poi divenne un attore richiestissimo ma il suo ruolo più famoso fu quello di Terry Malloy in Fronte del porto, ancora per la regia di Elia Kazan, che gli valse il primo Oscar al miglior attore.

Gli anni 50’ furono quelli più prolifici per Brando che provò anche a dirigere una pellicola con I due volti della vendetta (1961) però senza riscuotere alcun successo. Impegnato sul set ma anche nel sociale dove si schierò sempre dalla parte delle minoranze partecipando alla la marcia su Washington per i diritti civili. Dopo la morte di Martin Luther King nel 1968 si rifiutò di girare altri film per alcuni anni e le scelte che seguirono furono sbagliate tanto da far pensare che la sua carriera fosse finita fino a quando Farancis Ford Coppola non lo sceglie per Il Padrino, ruolo con il quale vinse il secondo Oscar che non ritirò in segno di protesta per le ingiustizie nei confronti dei nativi americani.

Bernardo Bertolucci lo scegli per interpretare Ultimo tango a Parigi film co-interpretato dalla giovanissima Maria Schneider, viene denunciato in Italia per oscenità e, dopo un lungo iter giudiziario, la Corte Suprema di Cassazione, con la sentenza del 29 gennaio 1976, sancisce il sequestro e la distruzione di tutte le copie della pellicola, ma nonostante ciò grazie all’interpretazione di Paul viene di nuovo candidato all’Oscar. Indimenticabile il monologo dell’attore innanzi alla moglie suicida nel letto.

Nel 1979 nei panni del Colonnello Kurtz in Apocalypse now, sempre diretto da Coppola, il divo riprende in mano le redini della sua carriera che perde poco dopo ricevendo anche un Razzie Awards nella categoria peggior attore non protagonista nel 1996, per la sua interpretazione del Dottor Moreau in L’isola perduta.

Le grandi passioni della vita di Marlon Brando furono le donne (ebbe tre mogli), la radio e le motociclette in particolare la sua Triumph Bonneville e la sua Harley Davidson Sportster.

Non amante dei paparazzi, tanto da essere condannato a un risarcimento di 40.000 dollari per aver dato un pugno al fotografo Ron Galella, e ateo fino al punto di non voler giurare sulla bibbia nel processo di suo figlio Christian, accusato per l’omicidio di Dag Drollet (fidanzato della sorellastra Cheyenne), Brando, nonostante la sua tormentata carriera rimane uno degli interpreti più grandi del cinema mondiale.

La sua vita si spense il 1 luglio 2004 alle 18:30 (ora locale) al Centro Medico dell’UCLA (University of California at Los Angeles); la causa del decesso è stata una crisi respiratoria.

Nonostante pensasse che “recitare è una cosa da barboni. Smettere, un atto di maturità” il Divo resta a tutt’oggi uno dei più affascinanti volti del grande schermo. Ribelle e presuntuoso come molti dei suoi colleghi ma talmente grande da poterselo permettere.

(28 ottobre 2012)

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