Produttore olandese non paga gli italiani

IN FUGA ANCHE L’ASSICURAZIONE: CENTINAIA DI CREDITORI SI MOBILITANO PER BLOCCARE IL FILM    

La situazione del film olandese KONING VAN KATOREN (titolo internazionale “To be king”) girato in Italia, tra Spoleto, Caprarola, Terni e gli studi Videa di Roma, sta diventando sempre più un intricato caso di finanza internazionale.

Un film “garantito” sulla carta, completamente finanziato e assicurato dalla European Film Bonds, si è rivelato un vero bluff: il produttore olandese Kees Kasander ha usufruito dei servizi di una società italiana, ma li ha pagati solo in piccolissima parte, mettendo in condizioni penose centinaia di creditori italiani. Nonostante le proteste di questi lavoratori (attori, comparse, maestranze, tecnici, servizi), la Kasander film è intenzionata a far uscire ugualmente il film in Olanda in 5 dicembre, con il tacito assenso dell’assicurazione European Film Bonds, che invece di agire da garante rischia comportarsi da complice.

Il produttore olandese non paga: subentra l’assicurazione. Che a sua volta non paga e lascia insoluti i debiti maturati in Italia, puntando all’uscita del film senza avere le liberatorie necessarie. Un vero scandalo, che pone la questione di quanto siano affidabili queste assicurazioni internazionali che dovrebbero garantire i finanziatori e tutti i beneficiari, tra cui anche la società italiana per la produzione esecutiva, “Cornelius Cinema”, rimasta senza fondi a causa degli accordi contrattuali disattesi.

Per questo la “Cornelius Cinema” sta dando corso ad un’azione legale non solo contro il produttore olandese Kees Kasander, che non ha ottemperato agli accordi di produzione esecutiva da lui personalmente sottoscritti, ma anche contro la European Film Bonds che avrebbe dovuto agire da garante, mentre sembra stia solo aspettando che la società italiana fallisca, per evitare di pagare quanto dovuto, disattendendo alla garanzia di buon fine sottoscritta dalle parti.

Tra il 14 aprile a il 26 maggio 2012 si sono svolte in Italia le riprese del film Koning van Katoren (To be King) a cura del regista Ben Sombogaart, tratto dal romanzo di Jan Terlow, che narra le vicende del diciasettenne Stach che vuole diventare re, coraggiosamente in lotta contro le ingiustizie. Le locations scelte sono: Glorenza (Sud Tirolo), Spoleto, Caprarola (Palazzo Farnese), Terni (Papigno), Roma (Studi Videa Digitopoli). Tutto si svolge secondo il piano di lavorazione, con il coinvolgimento di centinaia di comparse e decine di attori italiani e con piena soddisfazione del regista e del direttore della fotografia.

Alla fine della quarta settimana di lavorazione, il produttore Kasander interrompe inspiegabilmente i versamenti concordati, mettendo in grande difficoltà la società italiana di produzione esecutiva “Cornelius Cinema” che termina comunque le riprese nel rispetto del piano di lavorazione e del budget concordato. Dopo molte pressioni, a due settimane dalla fine delle riprese, Kasander invia infine solo una piccola rata, decisamente insufficiente a saldare i creditori.

A chiarimento della vicenda, la società di certificazione RSM ITALY AUDIT & INSURANCE ha appurato e certificato che la società di produzione olandese Kasander Film ha versato alla “Cornelius Cinema” la somma complessiva di € 900.000 su un budget concordato nel contratto per i costi italiani di € 2.324.850.

Nel frattempo era iniziato in Italia, come stabilito, un primo periodo di montaggio che avrebbe dovuto coprire 10 settimane di lavorazione.
A questo punto Kees Kasander inizia la sua deliberata opera di contestazione pretestuosa, che va dai contratti, da lui precedentemente avvallati e firmati, al funzionamento del tax credit, arrivando persino ad interrompere il montaggio, il 26 giugno 2012.
Bloccandosi il lavoro, risulta necessario l’intervento della suddetta assicurazione per garantire il buon fine del film, come richiesto dai finanziatori e dalle banche.

Dopo aver verificato che il film si veniva realizzando nel pieno rispetto del piano di lavorazione e del budget, l’assicurazione dichiara di non poter procedere al TAKE OVER, cioè di non poter prendere in carico il film, proponendo invece una mediazione con Kasander, che putroppo si è rivelata assolutamente fallimentare.

Oltre a Kasander e alla società di produzione esecutiva italiana “Cornelius Cinema”, la vicenda coinvolge importanti istituzioni olandesi come il Nederland Filmfond, il Rotterdam Media Fund, CoBo Fund/Co-Productiefonds Binnenlandse Omroep, il più importante distributore olandese la Benelux Film Distributors, la società di tax credit belga Mollywood Film Financing e il fondo di finanziamento italiano BLS Sudtirol Film Fund & Commission.

Il produttore olandese Kees Kasander è conosciuto principalmente per i suoi film con Peter Greenaway. Proprio un film di Greenaway “Goltzius and the Pelican Company” é incappato in una storia simile con i parteners inglesi e croati. Anche questo film era finanziato dalla Nederland Filmfond e dal Rotterdam Media Fund, e bondato (cioè assicurato per la garanzia di buon fine) dalla stessa European Film Bonds. Quando la European Film Bonds ha dovuto prendere in considerazione se assicurare nuovamente lo stesso produttore per un nuovo film (quello appunto girato in Italia), stranamente non ha tenuto conto delle serie problematiche insorte nel corso del film precedente e, nonostante opposizioni interne all’assicurazione stessa, ha acconsentito a procedere nell’assicurare nuovamente il produttore olandese e il suo nuovo film. Come è potuto succedere questo, quando si pongono delle serie questioni di garanzia per gli investitori e per centinaia di soggetti coinvolti nel film?

La responsabilità di questo notevole buco finanziario (Kasander Film ha versato alla “Cornelius Cinema” la somma complessiva di € 900.000 su un budget concordato nel contratto per i costi italiani di € 2.324.850) di cui hanno fatto le spese gli italiani, grava ad oggi anche sulla European Film Bond, l’assicurazione mancata. Tutta la vicenda stride violentemente con il tema del film, la storia di un ragazzo che lotta per un mondo migliore contro le ingiustizie della società. Ora, mentre in Olanda un ignaro pubblico giovanile attende con impazienza l’uscita del film, i creditori italiani stanno intraprendendo tutte le azioni legali e le forme di lotta consentite per ottenere ciò che spetta loro. 

(26 ottobre 2012)

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