UN ALTRO THRILLER PER IL REGISTA DI “BURIED – SEPOLTO”, STAVOLTA MENO RIUSCITO
GENERE: THRILLER
USCITA: 8 novembre 2012
REGIA: Rodrigo Cortes
Ritorna, dopo due anni dal suo ultimo lavoro il regista che si è fatto conoscere grazie al suo insolito e controverso thriller psicologico Buried – Sepolto. Rodrigo Cortés cerca ancora di calcare la strada del thriller di natura psicologica, affrontando, stavolta, il tema del paranormale.
Red Lights è un film con un cast davvero niente male, a partire da un mostro sacro come Robert De Niro, passando per Sigourney Weaver ed Elizabeth Olsen, fino ad arrivare al protagonista della pellicola, Cillian Murphy, già visto in Inception e Il Cavaliere Oscuro, dove ha dimostrato tutte le sue qualità, sicuramente confermate in quest’ultimo lavoro. Tanti buoni attori insomma, su cui si regge una trama non altrettanto buona.
Due famosi investigatori del paranormale, che hanno smascherato decine di impostori che millantavano le loro capacità extrasensoriali, affrontano la loro sfida più grande nel momento in cui, dopo trenta anni dal suo ritiro, il più grande sensitivo di tutti i tempi (interpretato da Robert De Niro) farà il suo ritorno sulla scena pubblica.
I presupposti per un film importante ci sono. Si evince infatti una ricerca effettuata dall’autore, che comporta un’attenzione ai dettagli per quanto riguarda l’approccio scientifico nei confronti delle attività paranormali. Dettagli che però passano in secondo piano quando a mancare è qualcosa di più importante, come ad esempio, la sceneggiatura vera e propria.
Si perché in Red Lights manca il senso degli avvenimenti. Cose che accadono senza una ragione specifica, e su cui si regge il film che arriva ad una conclusione che lascia a bocca aperta. Ma in modo negativo. Un finale inaspettato sicuramente, ma che non lascia soddisfatti, anzi. Per non parlare dei personaggi, quasi tutti poco caratterizzati. Lo stesso personaggio di Simon Silver (il sensitivo) si regge esclusivamente sull’interpretazione di De Niro e non sulla sceneggiatura.
Tuttavia, il film di per sé non è malvagio. Qualcosa di buono c’è, come ad esempio i dialoghi. Azzeccati, scritti discretamente e ben interpretati. Cortés alterna una scrittura mediocre della sceneggiatura, una regia nella media, senza virtuosismi, ed un montaggio a volte confuso, ma che comunque regala qualche scena degna di nota. Un regista che, come ce ne sono pochi, si dedica completamente al suo progetto, occupandosi di tutti gli aspetti più importanti.
Fa tutto Cortés insomma, ma stavolta il detto chi fa da sé fa per tre non si sposa bene con questo lavoro, come in quello precedente. Ringraziando la scelta del cast artistico però, Red Lights non è proprio da buttare e, magari, per i fan di genere potrebbe anche regalare un paio d’ore di intrattenimento. Sempre che lo si guardi senza aspettative e, soprattutto, senza pretese…
Valerio Amer