30 tff: al via la 30ma edizione

PARTE OGGI DOPO POLEMICHE E ASSENZE DELL’ULTIMO MINUTO LA KERMESSE PIEMONTESE

Il Torino Film Festival compie trent’anni e non sono state poche le difficoltà che ha dovuto affrontare al via di questa edizione: a partire dalla polemica col Festival di Roma che si è inserito in date troppo vicine a quelle torinesi, passando per la notizia della nomina del prossimo direttore, Gabriele Salvatores, che si è sparsa prima che ne venisse a diretta conoscenza l’interessato fino ad arrivare al forfait di di Ken Loach che, sull’appello dei precari del Museo del Cinema, ha annunciato di non sentirsela di venire a ritirare il Gran premio assegnatogli. Rifiuto difficile da mandar giù per un festival che ha come emblema l’operaio Cipputi; e che è molto spiaciuto ad Amelio, cineasta sensibile ai temi del sociale ma che è stato molto apprezzato dai sindacati.

Ma oggi si parte, nonostante le difficoltà, e già tra le 16 opere prime e seconde in concorso spicca, almeno sulla carta, Su re di Giovanni Columbu, rappresentazione sacra della Passione attraverso le pagine dei 4 Vangeli.

La sezione Festa Mobile sembra ricca di grandi sorprese: tra Quartet, prima regia di Dustin Hoffman che inaugura il festival, e Ginger & Rosa – romanzo di formazione sul filo dell’autobiografia firmato dall’inglese Sally Potter che chiude la rassegna – la sezione ha in programma Imogene della raffinata coppia di registi di American Splendor; Anna Karenina, adattamento del romanzo di Tolstoj realizzato dal talentuoso Joe Wright su sceneggiatura di Tom Stoppard, protagonisti i divi Keira Knightley e Jude Law, il quale ha annunciato, e gli crediamo, che il suo Karenin (il marito tradito) sarà diverso da tutti; The Pervert’s Guide To Ideology di Sophie Fiennes, già in odore di culto; una Blancanieves spagnola e Shadow Dancer di James Marsh, con una fiancheggiatrice dell’IRA costretta a diventare delatrice dall’agente britannico Clive Owens.  

Molto particolare la sezione Rapporto confidenziale incentrata sull’indagine delle angosce di oggi tra realtà e inconscio. Ma c’è posto anche per il cinema che fu nella sezione Torino XX con opere nuove di autori scoperti in quel di Torino nell’arco di questi 30 anni di Festival e Classics con documentari, omaggi (a Pasinetti, a Morandini), la versione restaurata di Viaggio in Italia di Rossellini; e la bella retrospettiva dedicata a Joseph Losey, di cui da troppo tempo non si parla e sì che è il regista di film di successo come L’incidente, Messaggero d’amore, Modesty Blaise, Mr Klein e Don Giovanni.  

Insomma ce n’è per tutti i gusti e per tutti i nostalgici nella città che, almeno per una settimana, sarà la capitale de cinema internazionale.

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