Agis contro l’auditorium: la guerra dello spettacolo

IN UN COMUNICATO STAMPA PIETRO LONGHI ESPONE COME LA STRUTTURA STA METTENDO IN PERICOLO I TEATRI PRIVATI DI ROMA

Teatro fino a pochi giorni fa, come da sette anni a questa parte, del Festival Internazionale del Cinema di Roma, l’Auditorium Parco della Musica di Roma è diventato oggetto di una polemica, giusta, dell’A.G.I.S. (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) palesata ieri dal suo presidente, Pietro Longhi, tramite un comunicato stampa.

“Sono ormai anni che L’Agis Lazio, e le sue oltre 100 imprese, denunciano alcuni comportamenti anomali che l’Auditorium Parco della Musica esercita a danno dei Teatri Privati di Roma, senza che i responsabili alla guida di questa straordinaria struttura, e le istituzioni che li finanziano, abbiano riconsiderato la loro linea editoriale, gli obiettivi e le funzioni che un SOGGETTO PUBBLICO  dovrebbe perseguire: promuovere e sostenere ciò che gli operatori privati non sono in condizioni di realizzare.

È evidente che la forza economica, il potere finanziario e il grandissimo prestigio internazionale dell’Auditorium se non esercitati con equilibrio e precauzione possono contribuire  a provocare un grave e inaccettabile danno a tutti quegli operatori privati che si vedono scippare attività artistiche e di spettacolo imponendo condizioni contrattuali insostenibili per coloro che non beneficiano di contributi pubblici consistenti come quelli ’ordiinari’ che riceve annualmente la Fondazione Musica per Roma per gestire l’Auditorium.” Esordisce Longhi cercando di sensibilizzare  sui danni economici che una struttura tanto imponente, sia dal punto di vista di visibilità che rispetto agli aiuti pubblici che le arrivano, può arrecare a strutture private che vorrebbero continuare a fare arte e spettacolo senza scontrarsi e ritrovarsi per forza di cose perdenti innanzi al colosso Auditorium. Ma più delle parole del Presidente sembrano essere i numeri a parlare: “Nel 2011 sono stati 6 milioni e 800 mila euro così distribuiti:

Comune di Roma 3,7 milioni di €; Regione Lazio 2,7 milioni di €; Provincia di Roma 400 mila €; A cui si vanno ad aggiungere 1 milione di € da parte della CCIAA di Roma e il Contratto di Servizio con Roma Capitale 3,948 milioni di €, che vanno a coprire costi della gestione ordinaria quali: servizi di vigilanza armata e non, di facchinaggio, di pulizia e accoglienza, oltre alle utenze e alla manutenzione delle aiuole, per un totale di quasi 12 milioni di €, a questo si aggiunge la concessione in USO GRATUITO per 99 anni del complesso immobiliare Auditorium – parco della musica e dell’area di proprietà comunale prospiciente.”

Ma Longhi non è un uomo volgare e pur facendo una carrellata di cifre, che sommate fanno un certo effetto e che comunque sono di pubblico dominio per chi volesse informarsi, pone la questione su un altro piano: “Insomma dopo il Concerto di Baglioni a 100 €, quello di Venditti a 75 € e a tante altre iniziative di carattere “commerciale”, l’Auditorium si cimenta con un genere teatrale che onestamente non credo abbia bisogno di essere organizzato e/o ospitato all’interno di una struttura così significativamente finanziata dalle Istituzioni Pubbliche e dalla Camera di Commercio.

In un momento di enormi difficoltà e disagio da parte di coloro che hanno scelto d’investire in proprio nel settore culturale e creativo forse andrebbero con più determinazione e chiarezza ridefiniti i confini tra ruoli e funzioni  del Pubblico e del Privato in un contesto così fragile com’è quello dell’attività teatrale e di spettacolo.

In queste ultime settimane si è sentito parlare molto del ruolo strategico dellee IMPRESE CULTURALI e dell’INDUSTRIA CREATIVA, Convegni, Seminari e Tavole Rotonde cui hanno partecipato oltre a svariati Ministri anche il CAPO dello STATO in cui è stata messa in evidenza la potenzialità e il valore complessivo delle attività economiche connesse alla produzione e all’uso della cultura e delle creatività,  speriamo che dalle parole finalmente si passi ai fatti mettendo in condizione tutti i competitors di operare in condizioni di leale e corretta concorrenza senza quelle distorsioni nel mercato che impediscono lo sviluppo sano del nostro settore e che invece in questa fase recessiva stanno determinando il vuoto intorno all’Auditorium Parco della Musica.” In sostanza con le sue parole il Presidente dell’A.G.I.S. non attacca il denaro pubblico dato per finanziare l’Auditorium ma il fatto che la struttura diventi “teatro” di spettacoli che poco hanno a che fare con la dicitura “Parco della musica” e che potrebbero essere messi in scena in altri, privati, palchi che vengono economicamente distrutti dalla gigantesca opera di Renzo Piano.

“Rispetto questi argomenti sarà di fondamentale importanza capire quali sono le posizioni che i prossimi candidati alle elezioni comunali e regionali hanno rispetto a queste problematiche che riguardano il rapporto tra pubblico e privato, e come intendo intervenire per ristabilire condizioni paritarie e conformi al rispetto delle normative in tema di mercato e libera concorrenza.” Incalza Longhi che a pochi mesi dalle elezioni del sindaco della Capitale e a pochissimo dalle elezioni del nuovo Presidente della Regione Lazio chiede ai futuri candidati di prendere posizione anche su un tema così delicato come il rapporto tra il pubblico e il privato nell’ambito della cultura senza per forza da addosso all’Auditorium, fiore all’occhiello di Roma, ma senza neanche azzerare, in nome di quella struttura che non ha bisogno di ulteriori attenzioni dati i fondi che percepisce chi, da privato, vuole avere ancora la libertà di fare spettacolo.

Sandra Martone

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