LA CASTA DEI “TECNICI” SI RIBELLA, MA SE LA COLPA FOSSE DEI PRODUTTORI?
“Il Governo è inadempiente nei confronti del Cinema: vogliamo regole certe per il nostro settore”. Così autori e produttori cinematografici hanno denunciato oggi la grave situazione venutasi a creare per la mancata firma del decreto interministeriale che deve determinare le quote di investimento e di programmazione delle emittenti televisive per il cinema.”
Con queste parole di fuoco 100 Autori e Anica si uniscono per (ri)dar voce alla protesta. Il tutto per il bene del cinema italiano. Ma ribaltiamo un attimo la vicenda e facciamoci una domanda che coinvolge la crisi a tutto campo del nostro cinema: se la colpa fosse dei produttori? Sasso lanciato e mano sospesa, non ritratta.
Ovvero, qui si parla di capitali investiti a zero rischio, idee soppiantante da logiche di mercato, tra consensi e analisi degli uffici marketing, si è ridotto al lumicino l’impresario che rischia forte su un prodotto in cui crede, le strategie suddivise tra produzione-distribuzione-esercenti e gestori delle sale ha creato un Mostro burocratico in cui c’è dispersione del soldo…e di conseguenza del talento. La colpa è ciclica, se di danno provocato vogliamo parlare, chi non è sicuro di rientrare con i biglietti venduti, non azzarda nessun colpo.
Partiamo da questo concetto e ragioniamoci su, non vi vogliamo fornire una risposta, ma solo uno spunto di riflessione. I talenti crescono se hanno lo spazio per mostrarsi, una loro chance concreta. Proprio per questo esiste Film4Meeting, per promuovere e valorizzare i giovani del nostro cinema. Produttori inclusi.
(13 novembre 2012)